| CAPITOLO 5: INSEGUIMENTI E PRESUNTI TRADIMENTI Malesia e Bahrein: la trasferta asiatica portò 1 nuovo ritiro e un secondo posto incredibile di Kimi a Sepang con un sorpasso altrettanto pazzesco ad Alonso all'ultimo giro. In quel primo mese mi ero ambientata benissimo nel team, era bello poter affermare di svolgere un lavoro che ti piace. Finalmente mi sentivo realizzata come persona, anche se la strada era ancora lunga e in salita. Ero in trepida attesa per il week-end di Imola, lo consideravo il mio primo GP di casa! Purtroppo quello sarebbe stato l'ultimo anno sul circuito romagnolo, perché Ecclestone non aveva rinnovato il contratto con i gestori dell'autodromo. Giunsi ad Imola il giovedì mattina per i primi impegni, quel fine settimana avrei portato con me anche la mia migliore amica Kiira per farle finalmente saggiare l'atmosfera del paddock. Da finlandese era molto eccitata all'idea di incontrare Raikkonen, ma l'avvertii di non sperare in una lunga conversazione, perché Kimi era un tipo piuttosto taciturno. Stavo tornando velocemente dalla zona interviste al nostro motorhome, ma rimasi paralizzata quando vidi Kimi entrare in quello della Ferrari. Allora Rebecca si riferiva a lui, quando mi parlava di un pezzo importante della scuderia che rischiava di accasarsi alla concorrenza. La mia mente era percorsa da mille pensieri, quando la vivace voce della mia migliore amica li interruppe. Sere insomma quando mi fai conoscere quel gran pezzo di ragazzo?- mi disse. Se ti riferisci a Kimi lascia perdere...- le risposi ancora basita per quanto avevo appena visto. Per il giovedì sera avevamo organizzato un'uscita con diversi ragazzi del team in una pizzeria di Imola, insomma eravamo in Italia e bisognava sfruttare la fama gastronomica del posto. Dopo le tappe asiatiche ci dovevamo rifare il palato. Invitai ovviamente anche Kiira, la quale ebbe finalmente la possibilità di conoscere Rebecca. La segretaria di Dennis, quando la vide, mi chiese se fosse uscita da qualche rivista patinata di moda. Infatti Kiira era alta un metro e ottanta, magrissima, capelli neri (ma tinta in realtà era bionda) e con gli occhi azzurri. Ebbi la sensazione tutta la sera che francamente non si sopportassero già a pelle. Quella sera non so perchè ero esasperata e ad un certo punto decisi di lasciare la compagnia per farmi un giro. Non sapevo cosa mi passasse per la testa, ma ero nervosa da quel pomeriggio. Presi la Classe A (non di certo una fuoriserie) che avevamo in dotazione per spostarci e pestai il piede sull'acceleratore, avevo bisogno di un po' di adrenalina. Presi la tangenziale che portava fuori da Imola a tutta velocità, non ero un pazza solitamente alla guida ma quella sera ero letteralmente fuori di me. Ad un certo punto mi resi conto che c'era qualcuno che mi stava inseguendo. Era un auto di grossa cilindrata! Mi feci ancora più prendere dal panico e se fosse stato un mal intezionato? Ad un certo punto l'inseguitore misterioso mi superò e mi fece segno di accostare. Al primo spiazzo di disponibile feci come mi aveva indicato, avevo troppa paura. Era un vero pazzo alla guida! Mi fermai, ma prima di scendere dall'auto presi qualcosa per difendermi e vidi l'ombrello! Non era di certo il massimo, ma in quel momento dovevo far di necessità virtù. Stavo andando verso il patibolo... Vidi un uomo abbastanza alto lasciare la macchina, poi il lampione della luce ne illuminò finalmente il volto: era Kimi. Tirai un sospiro di sollievo e lui mi disse: - Cosa avevi per la testa?- Gli risposi: -Assolutamente nulla e perchè mi stavi seguendo? Pensavo fossi un rapinatore o anche qualcosa di peggio- A quel punto si mise a ridere e io mi infuriai: -Che cosa ci trovi da ridere?- Lui: -Niente... è che con quel macinino andavi ben forte... potevi avere un futuro come pilota...- Non trovavo fosse una cosa su cui ironizzare, così feci per andarmene, ma mi trattenne per un braccio. Lo guardai in cagnesco e gli dissi: -Non voglio aver nulla a che fare coi traditori...- Lo lasciai di stucco e mollò la presa. Salii in auto e ritornai verso l'albergo. Domenica pomeriggio-post gara. Finalmente una domenica di soddisfazioni con una doppietta fantastica: primo Kimi, secondo Juan Pablo. Stavo conversando con Kiira, quando arrivò il vincitore di giornata. Il biondino venne verso di noi, ma mi accorsi dopo poco che non voleva parlare con me: -Ma tu sei la ragazza di Levi!- disse alla mia amica. Kiira piegò la testa con fare interrogativo e gli rispose: -Come?- Raikkonen si spiegò meglio: -Mah sì l'amica di quella sciatrice imbranata che mi è venuta addosso!- Sia io che lei capimmo che il ragazzo con cui mi ero scontrata non era altro che Kimi Raikkonen. In quel momento arrivò Montoya che mi portò via, insomma voleva brindare con gli amici (e ormai ero tra quelli) al primo podio stagionale. Quando tornai in albergo, riaccesi il cellulare e trovai un sms della mia best friend: - Ci vediamo a Milano sono uscita a cena con Kimi...-
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