| Cap 5 "gun and blood" By Anna
Non volevo aprire gli occhi...se lo avessi fatto sarebbe tutto finito, tutta la magia, la passione e l'amore che provavo per Kimi si sarebbe disciolta, sarei ritornata alla mia vita...sempre se di vita si poteva definire! Ma i miei occhi non riuscirono a restare chiusi per molto, avevano un maledetto bisogno di vederlo, di accertarsi che lui era ancora li ...quando le mie palpebre si schiusero lo videro...stava ancora dormendo, era poggiato sul fianco destro, non riuscivo a vederlo in viso, le lenzuola celesti dell'hotel lo coprivano fin ai fianchi lasciando tutta la schiena nuda, la pelle era diafana la luce che lo avvolgeva non era molto forte, questo faceva si che con giochi di chiaro scuro si mettessero in evidenza tutti i muscoli...i riccioli ricadevano sul cuscino..mi sporsi su di lui per vedere il viso,fu allora che la bomba innescata al risveglio nel rivederlo al mio fianco scoppiò definitivamente... sentivo all'interno di me la passione che esplodeva, tentai di remprimerla...con scarsi risultati...dormiva tranquillo sembrava quasi che stesse sorridendo, era felice, sembrava un'opera appena completata di un grande artista, cercai per ore di trovargli un difetto...non trovai altro che un piccolo foruncolo sul collo, nascosto dai capelli...era perfetto, stavo per baciarlo quando mi accorsi del cellulare che stava vibrando...con una leggerezza inumana scesi dal letto per non svegliarlo, e aprii la borsetta rossa che giaceva ancora li dove era caduta la sera prima... “Micheal...” la mia voce non era neanche un sussurro...era impercettibile “hai risolto?” “si si è tutto ok! Ma non mi fido di inviarti le informazioni attraverso la rete protetta...” “fallo!” “no! Credimi nn è sicura! Tu non conosci quelle persone Micheal! Davvero secondo me...” “Fernando Alonso non è così intelligente quanto sembra, invia immediatamente le informazioni...” “non posso dartele oggi a Parigi?” “no! Senti Kristine manda immediatamente le informazioni alla sezione! Non a me...altrimenti non si spiegherebbe la tua inefficienza! “ a quella parola sentii il mondo crollarmi addosso...io inefficiente...non lo ero stata MAI!!! sentivo perdere la fiducia che Micheal aveva nei miei confronti... “ok...” “alle 10 al caffè!” “certo...eseguo!” delusa e confusa presi il pc, mi collegai alla linea protetta ed inviai le informazioni alla sezione...poi andai in bagno a darmi una rinfrescata,sotto il getto di acqua gelida capii che forse quella storia non doveva continuare, anzi non forse...era certo!stavo già ferendo me stessa, non potevo ferire anche Kimi...non potevo avere nessuna relazione, Kimi si sarebbe ripreso, insomma è stata solo una notte...sarei stata una delle tante nient'altro!quando uscii dal bagno presi tt le mie cose e posai le valigie fuori la porta, dovevo andare via, dovevo tagliare tutto prima che potesse accadere altro, ma una forza misteriosa mi tratteneva in quella camera alzata di fronte al letto non riuscivo a stancarmi di quella visione...Kimi che dormiva felice nel letto...poi pensai alla sua delusione al risveglio non trovandomi li accanto a lui, fui attraversata da un dolore intenso che proveniva dal cuore e si diffondeva in tutto il corpo, il sol pensiero di farlo soffrire mi faceva sentire male, ingoiai veleno , chiusi la porta dietro di me, e scappai via. Poche ore dopo mi ritrovavo a Parigi, al caffè Gurbois che era situato proprio lungo la via degli champ elisè.., seduta ad un tavolino con un vestitino azzurro da cocktail, sorseggiavo una tazza di tè al limone,erano le 10 in punto quando al mio tavolino si sedette un uomo sulla 30 ina alto,moro con i capelli castano chiaro che gli arrivavano fin sopra la spalla,sul viso era stampata un espressione di indifferenza, vestito rigorosamente di nero, passo deciso e portamento austero...Micheal, poi tolse gli occhiali da sole ed io potetti ammirare il suo fantastico sguardo, gli occhi verdi e glaciali...si il mio mentore era davvero un gran figo, e la voce non era da meno...era profonda se pur scostante e fredda... “il lavoro è stato portato a termine non nei tempi prestabiliti!” “lo so...ma ci sono incidenti di percorso!” “non ci sono incidenti nel nostro lavoro!se ce ne sono vengono puniti amaramente!” “non accadrà più!” “ne sono certo...le prossime missioni sarò al tuo fianco, ti controllerò io!” “ho bisogno di essere controllata?” “se preferisci portarti a letto biondini sconosciuti durante le missioni allora si...” a quelle parole avrei voluto volentieri nascondermi in una botola dalla vergogna “come fai a...” “so tutto non ti dimenticare!” “tu sai troppo!” “so quello che devo!...non ci è concesso Kristine...e lo sappiamo bene entrambi!non fu concesso a noi ...figuriamoci ad uno al di fuori della sezione...” “non è giusto..” “divertiti quando vuoi ma non affezionarti! Non puoi compromettere le missioni per uno qualsiasi!” anche se sapevo che Kimi per me era sicuro qualcosa in più ,feci un cenno di assenso con il capo... “non dovrei ricordarti questi discorsi...non sei più una novizia! Oramai sei un operativo a tutti gli effetti!e da tale ti devi comportare! Non voglio ripeterlo più!” “non ce ne sarà bisogno!” “allora il materiale?” “inviato a Bircof ...come procediamo?” “ora torniamo alla sezione...” “perchè allora questo appuntamento qui? “ “per non destare sospetti! Se Alonso ti ha preso di mira sa tutti i tuoi spostamenti...non possiamo permetterci che scopra la sezione...ha già scoperto che tu nn eri una ragazza immagine..” “cosa?” “ha fatto delle ricerche...ha scoperto che in realtà Juilienne Scott è un anziana signora di 89 anni...non certo di aspetto avvenente...sa che mentivi, sa che eri li per altro..sa che sai troppo...” “e so che vuole eliminarmi...” “esatto...” mi guardò negli occhi con aria preoccupata... “è gente pericolosa...” non lo avevo mai visto in quelle condizioni, neanche durante la missione dello scorso mese in Colombia per scoprire un traffico di cocaina...quando terminai la mia colazione io e Micheal ci dirigemmo all'aeroporto dove ci aspettava un Jet privato che ci avrebbe riportato in America. Ero appena entrata in aeroporto, mi accingevo a mostrare le carte di imbarco quando Micheal al mio fianco mi urlò contro! “corri!” sentii le sue mani stringere il mio braccio, poi corsi più veloce che potevo, ci stavano inseguendo, riuscii a riconoscerli, erano due uomini alti e robusti, dai pantaloni si intravedevano delle calibro 38 pronte ad essere utilizzate, non ero preoccupata più del dovuto, inseguimenti del genere erano normali poi sapevo che al mio fianco non c'era un delinquente da 4 soldi, ma un cecchino provetto e ovviamente armato, Micheal era un operativo perfetto... entrammo in auto e iniziai a guidare più veloce che potessi, Micheal intanto teneva d'occhio i due malviventi dietro di noi, sembrerà assurdo ma mentre guidavo non facevo altro che pensare Kimi, la velocità dell'auto mi fece ricordare i giorni precedenti trascorsi a sfrecciare con la sua lamborghini per le stradine del principato, poi un colpo di pistola mi ricondusse alla realtà,vidi Micheal toccarsi il braccio, ma nello specchietto retrovisore non vidi più i nostri inseguitori...li avevamo seminati...ora l'attenzione era solo per lui...il mio mentore... “Micheal stai bene?” “guida!” “stai sanguinando!” “prendi la statale!dobbiamo arrivare al rifugio in montagna!” Micheal era stato colpito da una pallottola al braccio destro, sanguinava parecchio nonostante cercasse di fermare l'emorragia, il sangue continuava a sgorgare e ormai il suo capotto era zuppo di quella sostanza rossa...a quella scena spinsi con forza il piede sull'acceleratore e mi concentrai sulla strada , dovevo essere rapida la sua vita ora era nelle mie mani, eravamo addestrati a non curarci del nostro compagno in caso di ferite anche se gravi potevano impedire o svolgimento delle missioni, ma nonostante ciò io e il mio mentore avevamo un rapporto particolare, avevamo una fiducia reciproca che non aveva eguali,io sentivo lui e lui sentiva me, è strano da spiegare ma è come se fossimo legati,era normale riporre la mia vita nelle sue mani così come lui faceva con me.. ormai avevo perso il conto delle volte in cui mi aveva salvata.
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