| cap 20 "Il coraggio delle donne"
Ero tornata in hotel a testa bassa e i capelli arruffati dalla pioggia che batteva su Londra.
Appena riuscii a stare un po' da sola mi appoggiai al muro e lentamente scivolai a terra, rannicchiata in quell’angolo, ripercorsi tutta la mia vita, fui invasa da mille pensieri, mi lasciai avvolgere dal bianco delle pareti e dal silenzio di quella stanza vuota. Sembrava che il mondo intorno non vivesse più, che tutto si fosse fermato. Niente aerei, niente sirene, niente clacson. Niente. Solo io, il mio silenzio, la mia vita... il mio dolore. Ogni tanto sentivo scendere una lacrima dall'angolo dei miei occhi, attraversava il viso fino ad arrivare al collo... a tratti nasceva un sorriso sulle labbra al ricordo dei pochi, preziosi momenti che avevo vissuto con lui, affioravano alla mente, uno dopo l’altro, senza voler seguire un ordine cronologico, cercavo di fissarli, immobilizzarli, riprovare i sapori e le emozioni, premetti le mie dita sulle labbra fredde, il bacio di qualche ora prima stava già scomparendo, non volevo accadesse, non mi rimaneva altro che l'amore che provavo per Kimi e avrei fatto del mio meglio per non dimenticarlo.
Come una sciocca bambina nutrita di fiabe e racconti di tanto in tanto lanciavo sguardi alla mia sinistra in attesa che da un momento all'altro entrasse Kimi e mi dichiarasse il suo amore, ed invece le sue parole, la sua voce mi rimbombava ancora nella mente, era puro veleno per me, sembrava quasi una lenta condanna a morte, ci pensai...quella notte ero più vicina all'oscurità di quanto non ne fui mai in tutta la mia vita, cercavo di distogliere i pensieri, tentai di trovare qualcosa ancora in cui credere, mio marito, mio zio, i miei genitori...ma nulla era così importante per me come lo era Lui...mi resi conti che qualsiasi strada o scelta riconduceva sempre ad uno stesso punto, ritornavo sempre a Kimi.
Piano piano, quasi trascinandomi, a gattoni raggiunsi il letto, presi la borsa e cercai il cellulare al suo interno, lo accesi e trovai svariate telefonate e messaggi di Harry, doveva essere così allarmato e in un attimo temetti di essere stata seguita da qualche agente inviato da Harry per cercarmi, presi un grande respiro, composi il numero e premetti la cornetta verde dell' iphone
“Sophì ma sei impazzita?dove sei? Stai bene?”
“sto bene...scusa..”
“scusa un diavolo!ho messo in allerta tutti!ho avuto paura permetti?”
“non dovevi...ho avuto il cellulare scarico e non me ne sono resa conto”
“e non potevi pensarci prima?l'autista non sapeva nulla di te da quando sei arrivata all'aeroporto, hai seminato il body guard ed io non ti sento da più di 14 ore!!!”
“scusami...sono imperdonabile lo so ehm...senti domani prendo il primo aereo per Madrid e poi ti raggiungo sulla costa”
“evitatelo...”
“cosa?”
“ero così preoccupato che ho preso il primo volo per Londra...a proposito ma ora dove sei?”
restai shockata da quella notizia...non potevo affrontare Harry quella sera
“da un'amica...”
“chi?ti vengo a prendere...”
“no, è un'amica dell'università non la conosci...”
“dammi l'indirizzo allora!”
“senti Harry avevo deciso di restare a casa sua questa notte ti dispiace se ci incontriamo questa sera?”
“ah...no certo di no”
“ok...”
“ma tutto bene?”
“si si tutto benissimo, Harry non c'è molto campo ti devo lasciare”
“ok tranquilla!l'importante è che mi hai informato che stai bene!buona notte amore!”
“...notte”
Mi sentivo così cattiva, di tutta quella storia l'unica vittima era proprio mio marito, ne aveva combinate nella vita prima di conoscermi e come punizione aveva trovato lungo la sua strada una come me.
Sconfitta afferrai l'impermeabile ed uscii fuori dalla mia camera, corsi verso casa Raikkonen, non poteva...non DOVEVA finire così, il suo amore per me significava tutto, era stato lui la mia forza, dovevo rivederlo, come avrei potuto vivere senza la sua presenza? Era una reazione strana da parte mia ma ero stanca di mentire a me stessa, di apparire come gli altri volevano e non come ero in realtà, per la prima volta in vita mia stavo facendo qualcosa di cui avevo realmente bisogno.
Arrivai davanti alla porta nera di casa sua tutta fradicia e non esitai nel bussare il campanello nel bel mezzo della notte con il rischio di incontrare Lavinia di ritorno dal suo viaggio, non contenta del caos che stavo creando iniziai ad urlare il suo nome e dopo qualche minuto la porta si aprì , il mio cuore accelerò il battito, ed un sorriso mi si stampò in volto da solo...Kimi aveva i capelli tutti arruffati,e la maglia al rovescio...con un espressione shockata mi fa
“sei zuppa!”
restai in mobile sulle scale con la pioggia che continuava a battere forte su di me, ingoiai la paura e mi gettai letteralmente tra le braccia di Kimi, chiusi la porta alle mie spalle e restai così...incollata a quello che doveva essere da sempre il mio uomo, preoccupato Kimi prese il mio viso tra le mani
“hoi cosa è successo? Qualcuno ti ha fatto del male?”
“non potrei star meglio!”
restammo abbracciati l'uno all'altra per un momento interminabile poi sentii Kimi prendermi per il polso e spostando una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio mi sorrise
“ti preparo un bagno caldo”
“no dai sto bene così!”
“ma tremi tutta...”
“vieni...”
non opposi resistenza, senza lasciargli la mano lo seguii su per le scale sino alla stanza, ogni suo movimento era per me una fitta allo stomaco, da quanto tempo avevo solo immaginato la sua figura al mio fianco? Troppo...
Kimi preparò la vasca con acqua e sali, la stanza si riempì di profumo di miele e vaniglia, la luce soffusa regalava all'ambiente un'atmosfera vagamente conosciuta...
“mi lasci sola?”
credo che a quelle mie parole lui si sentii sollevato e felice, accennò ad un sorriso sghembo e senza dire una parola entrò in vasca con me
“avresti mai immaginato una cosa del genere?”
“No...che i tuoi ricci diventassero così lisci in acqua proprio no...”
“dai..dico sul serio!hai pensato a quello che ti ho detto questa mattina?”
“certo che si...”
“hai bisogno di altre prove dei miei sentimenti?”
“non ne ho mai avuto bisogno...sapevo che un giorno saresti tornata da me, ma dopo questa mattina mi sono sentito perso, sei stata più coraggiosa di me nell'affrontarmi, ultimamente io rimando sempre ormai con me stesso vivevo un rapporto difficile”
“e finalmente che ci sono io ora qui con te!”
mi sorrise e poi voltò il volto dalla parte opposta e con aria pensierosa fa
“ma sei davvero sicura di quello che stai facendo?...guarda che non si può più tornare indietro”
lo costrinsi a guardarmi negli occhi
“ma amore mio per cancellare te dalla mia vita dovrei annullare me stessa, sarebbe innaturale...ascolta bene ciò che dico...da tanti anni sono dispersa nel mare dei tuoi occhi , naufraga nel tuo cuore...è un bel posticino sai? È fatto di luce e pace, un'isola paradisiaca, mi sono ambientata bene e non voglio più andare via,il mondo fuori è scuro e cattivo e non voglio farne più parte, ormai io appartengo a quel cuore e quel cuore ormai appartiene a me, vivo di lui e vivo di te...e se tu provi lo stesso ti prometto che sarò sempre al tuo fianco, amandoti ad alta voce...perchè abbiamo sprecato sin troppo silenzio”
mi accarezzò delicatamente il viso e mi baciò appassionatamente
“ti amo mia piccola Sophia...più di quanto tu possa immaginare”
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complimenti come sempre <3
^^