| Cap 5 "la caccia"
Il parco Guerca ,dove si teneva la battuta , era bellissimo...mi era sempre piaciuto, era immenso e pieno di alberi, non era per niente facile cavalcare li....prima o poi ti saresti ritrovato con un albero di fronte, scesa dall'auto mi diressi dritta alle scuderie...volevo prendere la mia Badessa, una splendida frisone occidentale nera, era spettacolare da vedere e cavalcarla era una pura adrenalina, era davvero ribelle...una volta nelle scuderie vidi in lontananza un gruppetto a me molto familiare ormai...Montezemolo, Todt e Domenicali ...ma Lui non era li, salutai tutti da lontano e loro replicarono cordialmente con sorrisi e frasi di cortesia,poi mi diressi lungo il corridoio opposto, dove si trovava la mia Badessa...ritrovai lo stalliere li con Badessa pronta e Lux un fantastico cavallo bianco,lo aveva regalato il principe d'Inghilterra a mio zio...ma nn voleva montarlo perchè troppo facile da domare, per lo stesso motivo non lo facevo neanche io...lo usavo solo per le passeggiate, mentre decidevo quale portare fuori in battuta, dal nulla...quasi come un apparizione mi ritrovai di fronte a Kimi Raikkonen, era vestito da fantino, stavo per ridergli in faccia...era ridicolo in fuseau neri e giacca rossa...anche se devo dire che in quel modo potevo ben ammirare il suo fondo schiena... “allora principessa? Cosa scegli il bianco vero?” ma da dove spunti fuori??? mi feci subito seria e lo fulminai con gli occhi... “perchè dovrei prendere quello?” “scusa ma nelle favole nn ci sono solo cavalli bianchi?”razza di deficiente!!! mi sono scocciata di essere trattata così! “si...ma dovrebbe prenderlo il principe ed io nn ho ancora cambiato sesso! Prendo Badessa..” salii in sella con uno slancio agile e uscii galoppando velocemente dalla scuderia, lasciandomelo alle spalle, con un aria alquanto divertita...ero arrabbiatissima, lui provava gusto nello stuzzicarmi ero il suo giocattolino personale, si annoiava li a palazzo...era li solo perchè costretto, lo avevo intuito e lo avevo sentito chiaramente la sera prima a telefono...io ero l'unica sua distrazione...lo odiavo a morte, mentre ero assorta tra i miei pensieri ...vidi Nico e Lewis...il primo un fantino provetto, schiena dritta e talloni ben piantati al corpo dell'animale, il secondo era un po' + goffo...a stento riusciva a mantenersi in equilibrio, mi avvicinai .. “Giorno a voi oh miei valorosi amici!” Nico si girò dalla mia parte, e mi sorrise...gli occhi risplendettero di luce propria ...in tanti anni non mi ero mai accorta della sua bellezza...era il classico principe azzurro...biondo okki azzurri e anche con il cavallo... “principessa! Ma che bello! Che piacere! Ehm...” guardò con aria strana Lewis che nel tentativo di avvicinarsi a noi stava per cadere.. “salve...cavoli ma come si fa a cavalcare?maledizione sono maledettamente difficili...” “potrei dire lo stesso delle vostre auto...” Nico continuava a incitare Lewis a non mollare...ma i risultati nn si sarebbero di certo visti in poche ore... “io vado a fare una galoppata...ne ho tanta voglia...ma...gli altri in che direzione sono andati Nico?” “li ho visti prendere il sentiero...avevano paura che Todt distruggesse tutti gli alberi qui intorno andandoci a sbattere contro...già tuo zio ha telefonato al veterinario..poverina la schiena di quel cavallo...” scoppiammo tutti e tre in una risata rumorosa, poi li lasciai li....Nico per non lasciare solo Lewis aveva deciso anche lui per il sentiero...facile e tranquillo, per quel giorno aveva lasciato perdere la nostra gara tradizionale, ma io avevo bisogno di correre tra gli alberi, avevo bisogno del vento che mi accarezzava i capelli e sentire tutta la potenza del mio cavallo durante la galoppata, quindi intrapresi la strada opposta a quella che avevano preso tutti e corsi lungo tutto il sentiero, era bellissimo...i raggi del sole venivano filtrati dai mille rami degli alberi, e ricadevano sulla mia pelle, mettendone in risalto la carnagione olivastra, avevo sempre amato cavalcare, mi sentivo libera...libera da tutte quelle cerimonie,libera da tutte quelle persone a corte, libera dalle convenzioni ...dalle tradizioni, quando cavalcavo ero me stessa e basta...i pensieri fuggivano via, la mente era vuota ,fresca...attraversata solo dal vento...che profumava di terra bagnata, spesso mi ero persa tra quegli alberi quando ero piccola, ora li riconoscevo uno ad uno,correvo tra la fitta vegetazione ..agile e veloce, quella mattina poi lo ero più che mai...mi fermai al piccolo lago che era posto tra gli alberi, scesi con i piedi per terra...e lasciai Badessa a rifocillarsi bevendo dell'acqua...io mi sedetti su di una roccia, ero li con la testa poggiata tra le mani e gli occhi chiusi, solo gli uccellini interrompevano quel silenzio profondo...poi all'improvviso sentii uno starnuto ...sobbalzai dalla paura...sentivo una voce che parlava una lingua a me sconosciuta..mi girai più volte su me stessa ma non riuscivo a capire da dove provenisse...così mi alzai e andai alla ricerca di quella voce misteriosa, non mi ci volle molto tempo per trovarlo...era seduto a terra con la giacca sbottonata e il foulard sciolto, il cappello era gettato per terra accanto a lui...il cavallo era dietro...immobile... “caduto da cavallo?”beh sai guidare ma non cavalcare...cosa da nobili quella! “no...sto bene...eh..ah..cccccuu” “ma...ma ti senti bene?” occhi rossi...ma stai piangendo??? “si sto bene..sono sono solo ecciuuuuuuu...allergico al pelo dei cavalli...”che tenerooooooooooooooooo povero! ma...ma cos'ha sul collo? “mi dispiace...ma...cos'hai sul collo?”è tutto rosso...puntini... “è la reazione allergica...mi capita ogni volta che vado a cavallo...anche questa volta ovvio...” spalancai gli occhi per la paura...ricordavo benissimo una situazione analoga con un mio lontano cugino...era allergico ad una pianta, s distese a terra, divenne gonfio e non si alzò più...fu atroce...iniziai a tremare e mi dovetti appoggiare ad un albero vicino per non cadere a terra...ora Kimi era più preoccupato di me vedendomi in quello stato...per la prima volta avevo intuito qualcosa dalla sua espressione ...terrore!con voce apprensiva poi disse... “Sophì tutto bene?ti stai sentendo male?”ma guardati! Sembri un peperone e sono io quella a stare male? “sto bene...ma sei...sei tutto rosso...hei sicuro di star bene?”cavoli se ti succede qualcosa io...io... mi sorrise affettuosamente...non lo aveva mai fatto prima, gli occhi erano dolci...si avvicinò a me e mi scompigliò i capelli “ma non ti preoccupare per me! Ora passa...su dai andiamo via...altrimenti tu ti senti male ed io beh non sono in ottima forma per salvarti...” mi afferrò la vita e iniziammo a camminare insieme, ero appoggiata a lui...aveva un profumo così dolce...inspiravo miele,er così forte...sembrava che fosse una statua a sorreggermi...i cavalli dietro di noi ci seguivano, anche un insolita calma Badessa... “dopo quanto tempo ti passa tutto questo?” “dopo un po'...” “potevi non venire a caccia...” “non mi sembrava corretto nei confronti di tuo zio...è così gentile...” “ah...” cavoli potevi dire che era per me... dopo un periodo di silenzio poi si ferma e mi guarda negli occhi... “sai...pensavo fossi una bambina...” il cuore a quelle parole iniziò a battere ad un ritmo indiavolato “...e invece?” “e invece...invece sei una ragazzina adolescente con gli ormoni in subbuglio!”ma come ti permetti idiota! Ci risiamo... lasciai la sua presa e iniziai ad avanzare a grandi passi....da sola... “non mi piaci! Voi piloti soffrite di protagonismo!” “wow..io...cavoli eppure sono considerato uno dei piloti più riservati! Grazie per questo complimento!” “ah...oltre il divino!sono offesa! Non sono mai stata trattata così da nessuno! E sottolineo nessuno!” “beh dovresti abbassarti di più!” mi voltai verso di lui adirata...in volto potevo esprimere solo odio... “non posso abbassarmi! Sono una principessa...futura regina di Spagna!” si avvicinò pericolosamente a me..ora potevo sentire il suo respiro sul mio viso...disse a denti stretti “sei solo una viziata...ecco che sei...una bambina viziata...” era troppo vicino...mi stava confondendo...tentavo di respirare l'aria del bosco purificandola dal Suo profumo... “non sono una bambina...e la prego di rivolgermi a me con il Lei! Nessuno le ...le...” non terminai neanche la frase..mi prese tra le sue braccia e mi baciò,fu bello....lungo..intenso...poi lo guardai negli occhi...stava ridendo...gli mollai uno schiaffo potente, il segno della mia mano era ancora impressa sul suo viso quando montai in sella a badessa e fuggii via...per l'ennesima volta si era preso il gioco di me.
|