Kimi Räikkönen

Formula 1 - 16 anni dalla morte di Senna, Il Ricordo

« Older   Newer »
  Share  
Ice Lady87
view post Posted on 1/5/2010, 15:31 by: Ice Lady87     +1   -1




Formula 1 - 16 anni dalla morte di Senna, Il Ricordo
di Federico Silletti

--------------------------------------------------------------------------------


« I ricchi non possono vivere su un'isola circondata da un oceano di povertà. Noi respiriamo tutti la stessa aria. Bisogna dare a tutti una possibilità. » Il 1 Maggio di 16 anni fa moriva Ayrton Senna (fonte foto: Williams F1 / Lat), autentica leggenda dei motori non solo per aver perso la vita in un tragico incidente durante il Gran Premio di Imola del 1994, ma anche e soprattutto per le sue straordinarie perfornance in pista; Senna ha infatti vinto 3 titoli mondiali, nel 1988, 1990 e 1991, disputando 162 Gran Premi, vincendone 41, salendo 89 volte sul podio e realizzando 65 pole position.

Senna è nato a San Paolo il 21 Marzo del 1960, ed è ricordato come uno tra i migliori piloti di Formula 1 di tutti i tempi, insieme a Fangio e Michael Schumacher.
Per quanto riguarda la sua vita privata Ayrton era un fervente credente, visto che la sua fede aveva radici lontane, nella sua famiglia, nell'educazione ricevuta dalla madre. Nella sua valigetta personale Senna portava con sé la Bibbia e prima di ogni partenza ne leggeva un passo.

In una intervista, dichiarò di aver visto Dio accanto a lui, sullo schieramento di partenza del Gran Premio del Giappone del 1988. Sulla sua tomba, a San Paolo, è scolpita una citazione dalla Lettera di Paolo ai Romani 8,39: «Nada pode me separar do amor de Deus» in italiano Niente mi può separare dall'amore di Dio.

Senna cercava di aiutare chi aveva bisogno, visto che grazie alla sua attività di pilota, dava in beneficenza parte del guadagno che accumulava; la sua opera di carità è stata rivelata dalla sorella solamente dopo la sua morte. Nel testamento del campione brasiliano, grosse somme sono state destinate a opere di beneficenza.

Durante l'anniversario dei dieci anni dalla scomparsa di Senna, la sorella Viviane, rese pubblico un episodio, ufficiosamente scoperto prima, cioè che nella vettura con cui il fratello corse il Gran Premio di Imola, c’era una bandiera austriaca, che Ayrton avrebbe sventolato nel caso avesse vinto, in onore di Roland Ratzenberger, prematuramente morto il giorno precedente durante le qualifiche. Milton Da Silva, padre di Ayrton, dichiarò che il figlio, visti i buoni rapporti con Giancarlo Minardi e i componenti del suo Team, avrebbe espresso il desiderio, a fine carriera, di correre per un anno a bordo di una Minardi, per dare una mano al team nello sviluppo della loro vettura. Il Brasile che quell’anno vinse il mondiale, gli dedicò la vittoria.

Per quanto riguarda la sua carriera, di lui si ricorda la straordinaria rivalità con Alain Prost, che nel 1988, li portò non solo a essere compagni di squadra alla Mclaren, ma anche a giocarsi il titolo, in una stagione dominata, visto che ottennero 15 vittorie su 16 Gran Premi. Il brasiliano portò a casa anche il mondiale del 1990; storico però fu l'ultimo atto del Mondiale che si disputò sulla pista di Suzuka. Senna arrivò in vantaggio in classifica e Prost, nel frattempo passato alla Ferrari, in rimonta; alla prima curva Prost chiuse la traiettoria, Senna ritardò la frenata e speronò il francese, entrambi finirono fuori gara e il brasiliano vinse il mondiale. Curiose furono le parole del nuovo Campione del Mondo: «A volte le gare finiscono a sei giri dal termine, a volte alla prima curva».

L'anno successivo Senna conquistò il terzo e ultimo titolo mondiale, sopperendo alle carenze della Mclaren con il suo straordinario talento ma anche grazie agli errori di Mansell, all'epoca in lotta per il titolo; Ayrton trionfa con un Gp di anticipo, ma era chiaro ormai che la Williams, rivale della Mclaren nell'ultima stagione, aveva creato una macchina superiore. Nel 1994 Senna passa alla Williams, ma da subito il rapporto con la monoposto sembra non funzionare; Adrian Newey aveva progettato non solo una macchina meno competitiva, ma anche troppo stretta nella zona dell'abitacolo, Senna faticava a calarvisi e di conseguenza faticava nella guida. Ad Imola fu un weekend funesto per l'intero mondo della Formula 1, prima l'incidente mortale occorso a Roland Rastzenberger sabato, e poi quello a Senna nel corso del Gp al settimo giro.

Senna uscì di pista in piena velocità alla curva del Tamburello, a causa del cedimento del piantone dello sterzo. Il piantone era stato modificato la notte seguente le prove cronometrate, alla vigilia della gara, dopo che Senna aveva chiesto di migliorare la visibilità della strumentazione. Senna, infatti, rimasto ormai passeggero impotente di una vettura ingovernabile, frenò ma non riuscì ad evitare il muro della del Tamburello; l'impatto fu tremendo, coinvolgendo la parte anteriore destra della monoposto.

L'urto provocò ad Ayrton una frattura alla base del cranio, aggravato da una sfortunata circostanza: il puntone della sospensione anteriore destra, spezzatosi, penetrò nella visiera del casco del pilota, dal bordo superiore. Ciò causò lo sfondamento della regione temporale destra e provocò gravissime e fatali lesioni. Il pilota brasiliano perse oltre 3 litri di sangue in seguito a tali lesioni, e morì praticamente subito.

La notizia sconvolse non solo tutto il Brasile ma anche l'intero mondo sportivo, visto che Senna non era solo un pilota di Formula 1, ma un vero e proprio simbolo, idolo per il suo Paese e per il popolo brasiliano.

Proprio da questo incidente sono stati fatti passi avanti per migliorare la sicurezza delle monoposto e dei circuiti, peccato che a farne le spese sia stato Senna, il termine di paragone per qualunque pilota di Formula 1, che si parli di Gran Premi, di guida sul bagnato o di pole position.


da realmotor.it
 
Top
0 replies since 1/5/2010, 15:31   119 views
  Share