| cap 6 "colloquio"
Quando arrivai a Faenza capii che la città viveva di quella fabbrica che si trovava verso l'entroterra, non ebbi troppe difficoltà nel trovarla, tutti sapevano dove fosse, quindi qualche semplice indicazione e mi ritrovai al cospetto di due grandi tori rossi, ero arrivata. Entrai nella fabbrica insieme ad un gruppo di operai che mi dissero dove dovevo andare e così salii le scale che portavano nella parte “uffici” della fabbrica, ovunque era un tripudio di foto e di modellini delle varie monoposto costruite li, prima di entrare nella hole della fabbrica due figure giganti di due ragazzi erano ai lati della porta, avevano il casco in mano, quindi pensai che quelli dovevano essere i piloti di quella scuderia, quando entrai rimasi impressionata da una monoposto in scala reale attaccata al muro e accanto in una bacheca di vetro un trofeo enorme, incuriosita mi avvicinai per leggere la targhetta “Monza 2008 prima vittoria della scuderia Toro Rosso , grazie Sebastian Vettel” oh mamma...ha corso per la toro rosso...prima vittoria...devo informarmi meglio su di lui...eh Emy mi sa che ti devi informare meglio su tutto e tutti... mentre ero assorta in quella foto del pilota tedesco, che sembrava, se possibile, ancora più giovane di quanto ricordassi...sentii una voce chiamarmi, era la segretaria della signora Stolen... “signorina Rinaldi?” “si sono io...” “la direttrice vuole che si accomodi nello studio...prego mi segua” in silenzio entrai nell'ufficio, era moderno con linee pulite, il colore che dominava era il bianco,spezzato solo alle pareti da cornici con foto di vari piloti, c'era anche Lui...mentre con le mani sul viso cerca di trattenere le lacrime...doveva essere la sua prima vittoria... “signorina Rinaldi!” la signora Stolen era una donna alta e slanciata con degli occhi neri e i capelli biondissimi, non era particolarmente bella, i suoi tratti erano comuni a quelli di molte altre donne... “piacere...” “allora iniziamo subito il colloquio senza troppe chiacchiere...per noi della f1 il tempo è prezioso!questo è un bene che lo impari sin da ora!” “ma certo...” “la Red Bull è un team relativamente giovane...da qualche anno grazie a dei grandi ingegneri siamo riusciti anche a portare il nostro nome tra i team che contano,abbiamo due ottimi piloti e anche questo campionato si prospetta ai massimi livelli...ultimamente abbiamo avuto però dei problemi con alcuni dipendenti...la pr di Sebastian è incinta e ha deciso di lasciare e quello di Mark invece ha litigato con il pilota...” “dovrei fare la pr quindi? Non l'interprete...” “per noi la pr è un ruolo fondamentale!in particolare per il pilota, gli deve organizzare tutta la settimana di gare, interviste, eventi promozionali, incontri, cene, autografi...e deve far si che tutto s'incastri con gli orari delle prove, qualifiche o gara che sia...senza dimenticare che anche il pilota è un essere umano ed ha bisogno di un momento di pausa e tranquillità...” “non interprete...” “lei è troppo focalizzata solo su una parte del mestiere...l'uso delle lingue è obbligatorio e lei ha un curriculm vitae eccellente nonostante non sia ancora laureata, parla correttamente inglese, finlandese, tedesco e un po' di spagnolo...veda la pr deve saper interagire con il maggior numero di persone...e lei questa dote già la tiene incorporata, il mio capo Chris Horner mi ha informata che era rimasto molto impressionato da una ragazza che oltre a conoscere delle lingue fondamentali aveva anche particolari doti organizzative...” “io la ringrazio...ma non crede che questo sia un lavoro adatto a qualcun altro?” “la informo che tutte le pr in f1 oggi sono laureate in lingue...il suo stato come vede...” “io sono onorat..” non mi lasciò neanche terminare la frase.. “poi mi è stato riferito che lei oltretutto è anche una ragazza spigliata, l'ideale per una pr che deve tener a bada giornalisti e fotografi inferociti...” “mi scusi ma io continuo a non capire...questo non è un ruolo ben definito!” “lei dovrà essere l'interprete, la planner, la body-guard, la psicologa e l'amica del pilota per il quale sarà a disposizione durante le ore di lavoro...” “una tutto fare...” “si..in un certo senso si...è esatto!” “io non conosco bene il mondo...potrebbe spiegarmi bene i giorni, gli orari...” “settimane di gara lei dovrà essere sul posto già dal mercoledì mattina dove le saranno presentati le varie richieste che il pilota dovrà affrontare...ovvio non può accettarle tutte deve selezionarle...altrimenti passerebbe tutta la settimana per foto, interviste ecc..” “ok...” cavoli e chi è il presidente? “orari..beh non ci sono orari...si inizia a seconda degli impegni e sempre a seconda di questi si finisce...giovedì, si inizia a lavorare con il pilota, poi c'è il venerdì , il sabato e la domenica ovvio...il lunedì una delle due pr della scuderia deve presentarsi in factory, cioè a Milton Keynes,con tutti i materiali raccolti durante la settimana, se ci sono eventi promozionali della scuderia e ne fa parte il proprio pilota allora bisogna andare, di solito capitano in settimane seguenti ai gp, altrimenti c'è riposo...sembra che mi sono dimenticata qualcosa...” mentre lei pensava a cosa non mi aveva detto, pensai questa è una tortura!non è un lavoro è un suicidio!mi sarei ritirata in hotel con mal di testa impossibili da debellare e piedoni gonfi...senza contare che io non avrei rivisto casa per mesi ... “ah si ovvio...poi a gennaio c'è la settimana di raduno...e ovvio lei deve dare la sua completa disponibilità, non deve avere problemi nel spostarsi,ci sono lunghe trasferte...ora può ben capire perchè una mamma non può affrontare neanche dopo il parto una vita del genere...” “eh...immagino...ehm...la paga?” “lo so è una vita sacrificata, ma da tante soddisfazioni ed è ben retribuita anche...prenderà 3 mila euro “ “al mese?” “no no...a gp! Si paga per gp!ovvio che non comprendono gli eventi promozionali, quelli vengono segnati e aggiunti alla paga a fine anno, sono 500 euro ad evento...” non sapevo cosa risponderle, aveva parlato lei per 1 ora, avevo la testa confusa...poi lei si tolse gli occhiali che usava per leggere...e mentre mi parlava di buste paga e promozioni mi fa... “io l'assumerei anche oggi, e sono pronta a farlo signorina Rinaldi, vedo che lei è una persona valida come poche altre...ho urgenza per il prossimo gp, sarà la settimana prossima...lei può darmi una risposta ora?” pensai in un minuto a tutto quello che avrei dovuto affrontare, alla promessa fatta a mia madre la sera prima ...ma pensai anche alla paga, avrei guadagnato parecchio...non ci pensai due volte su, la guardai negli occhi “ci sto...accetto!” la signora dall'altra parte della scrivania mi sorrise e mi porse la mano... “non posso ancora dirlo ufficialmente ma...benvenuta in Red Bull!” “grazie!!!” risposi entusiasta di quella nuova avventura per me, si perchè così era ai miei occhi... “sarà tutto messo su carta in Australia...il mercoledì!avrà mie informazioni della partenza della squadra!” “ma certo!certo...” uscii entusiasta dalla stanza, non camminavo, saltellavo...sembravo Heidi tra i campi in fiore durante una bella giornata estiva,avevo letteralmente gli occhi chiusi, cioè ero sveglia ma non facevo altro che fantasticare su cosa avrei fatto tra 5 giorni, ero completamente persa nei miei pensieri quando urtai contro qualcosa...o meglio dire qualcuno visto che era un normale essere umano, era un ragazzo alto, moro con gli occhi azzurri e mi guardava in maniera divertita, poi con uno strano accento spagnolo “tutto bene?” “si si...scusa non l'ho fatto apposta..” “figurati...chi sei?” “una nuova dipendente Red Bull...” “ah bene! Allora benvenuta in famiglia!...hei Sebastian sono qui vieni!” appena sentii quel nome stavo per sentirmi male, poi mi dissi che da li a 5 giorni lo avrei incontrato comunque...e forse potevo anche essere la sua pr, ma quando vidi la figura che si avvicinava mi accorsi che non era Lui, anzi...questo Sebastian era magrissimo, il viso che sembrava una nocciolina e gli occhi sembravano che gli stessero uscendo fuori dalle orbite... “buongiorno...ciao Jamie!allora andiamo a lavorare...” oh mamma ma cos'è francese? Si forse...ma non dovrebbero avere dipendenti italiani? Mah... “beh io devo andare...ci vediamo!” salutai i due ragazzi e solo quando uscii fuori dalla fabbrica mi ricordai delle figure dei ragazzi all'ingresso sulle pareti...e che io avevo appena incontrato i piloti ufficiali della Toro Rosso senza riconoscerli...iniziavo male.
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