Kimi Räikkönen

— I'm Not Here But I'm Not Far.

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michelleraikkonen
icon1  view post Posted on 12/3/2013, 19:07 by: michelleraikkonen     +1   +1   -1




Fatemi sapere se vi piace, o se cambiereste qualcosa. E' tutto da fare tanto visto che ho solo 5 capitoli pronti.
Scusatemi vari errori grammatici e/o lessicali o imperfezioni varie!
Se non vi piace ditemelo che almeno vi evito non so quanti capitoli! :)

I'M NOT HERE BUT I'M NOT FAR.



Capitolo 1.



Eravamo arrivati da 3 ore e già mi mancava il sole caldo della mia città. Per essere a fine Maggio faceva comunque freddo in Finlandia. Il paesaggio però valeva tutto il freddo che c'era. Avevamo scelto un sentiero semplice, poco fuori da Espoo, che attraversava i boschi e proseguiva lungo il lago. Potevo sentire ogni soffio del vento entrarmi dentro come un coltello, nonostante avessi 2 maglioni di lana e il giacchetto. Sono sempre stata un tipo propenso al caldo, dalle persone alle cioccolate, dai maglioni alle case. Se erano caldi per me erano perfetti. I finlandesi invece sono il mio contrario, adorano il freddo ma fondamentalmente sono persone "calde", forse per via di tutto l'alcohol che ingoiano ad ogni ora del giorno.. Non vorrei mai essere il loro fegato.

C'era un bar carinissimo alla nostra destra, giusto di fronte al lago. Era la classica costruzione finlandese, tutta in legno con grosse vetrate per far entrare il più possibile la luce del Sole. Decidemmo di entrare per prendere qualcosa che ci potesse scaldare un po', o meglio, i ragazzi dissero che entravamo per permettere a noi ragazze di non congelare anche se, pure loro, non erano messi molto bene!

Da ragazza molto timido e introversa che sono, non do confidenza facilmente e mi sento a disagio quando sono osservata. Infatti appena varcai la soglia del bar sentii come un pugno nel stomaco, il cuore iniziò a battere più forte e le mie gambe si fecero rigide. Immaginatevi 5 ragazzi tipicamente italiani, abbronzati e vestiti come se dovessero fare una spedizione in Siberia, entrare in un bar pieno di ragazzi e uomini finlandesi, biondi e di carnagione chiara, di cui il più "coperto" aveva una maglia a maniche lunghe di cotone.

"Terra, apriti e inghiottimi!" pensavo freneticamente sperano che una voragine si aprisse sotto i miei piedi facendomi sbucare in Sud Africa!

Lorenzo, il più festaiolo, guardò l'orologio e con un sorriso soddisfatto disse "Sono le 6.53, perchè non ci riscaldiamo come fanno i finlandesi?!"
"Che Vodka sia!!" rispose Marco felicissimo.

Marco era un mio vecchio amico di infanzia, ci perdemmo di vista quando per motivi familiari in seconda media si trasferì a Firenze dai nonni paterni, ma tornò dopo quasi due anni. E' un tipo calmo, che quando c'è da divertirsi però non si tira indietro. Per me è un fratello maggiore, sempre pronto a difendermi e a proteggermi. Sophia è convinta che abbia una cotta per me.

Sophia è la mia migliore amica, la conosco da quando siamo nate, nel vero senso della parola. E' 14 ore e 37 minuti più grande di me, le nostre mamme erano compagne di camera in ospedale e migliori amiche nella vita di tutti i giorni. Insieme ebbero l'idea di darci nomi "non convenzionali"; a lei tocco Sophia, nome secondo me bellissimo, io invece sono stata un po' meno fortunella, Beatriz. Non ci siamo mai separate in tutta la nostra vita, siamo legatissime.

Gli altri due sciagurati con noi sono Lorenzo, il festaiolo, e Niccolò, il tonto. Siamo una bella comitiva, c'è da dire. Uno messo peggio dell'altro. Siamo finiti in Finlandia, al freddo e al gelo, solo perchè Lorenzo DEVE trovare una finlandese, e noi ci siamo lasciati fregare!

Ci sedemmo al bancone, su delle sedie altr molto vecchio stile. Mi piaceva come posto, era tranquillo. Ordinammo cinque shots di Martini Vodka al Gianduia*. Non sono mai stata una grande amante degli alcolici, ma non potevo ordinare una cioccolata calda in un bar pieno di gente che beve alcohol. Mi avevano già osservato troppo per i miei gusti.

Portai il bicchiere alla bocca e l'annusai: l'odore dell'alcohol era fortissimo, troppo. Era come uno schiaffo in pieno viso. Ma non potevo starci a pensare troppo e di tirarmi indietro non se ne parlava proprio. "Come se fosse una medicina Bea, non pensarci." Poggiai le labbra sul bicchiere e sorseggiai. Sentii la bocca diventare sempre più calda, e a seguire gola e stomaco fino ad arrivare a tutto il corpo. Credevo di avere la febbre: avevo un caldo atroce! Cercai di sembrare il più disinvolta possibile ma a quando pare sembravo non riuscirci.

"Mi sembra di capire che non ti piaccia tanto l'alcohol.." disse una volce roca e monotona accanto a me.

Mi girai di scatto e un po' imbarazzata. Non mi ero accorta della sua presenza, ero troppo presa dal contorcermi per il bruciore. Era un ragazzo biondo, con degli occhi che sembravano fatti di giacchio. Fissava nel vuoto davanti a lui mentre sorseggiava la sua Heineken. Accennò giusto un sorriso quando si accorse che lo stavo fissando con aria persa e con gli occhi sgranati.

Sentii un'altra volta caldo dentro, ma ero abbastanza sicura che a questo giro non fosse colpa della Vodka, o almeno non del tutto.

Respirai profondamente cercando di riossigenarmi. "Avrei preferito una cioccolata calda ma sai.." e sorrisi imbarazzata ma solo dopo averlo detto mi resi conto di quanto stupida suonavo. Dopo averlo fissato mezz'ora provavo a farlo ridere con una "battutina". BEATRIZ RIPRENDITI !

"Che cosa fai stasera?" Disse diretto fissando sempre davanti a sè quasi volesse evitare un contatto visivo.

"Stasera.. Si.. D-dovrei.. Cioè.. Oddio." Che imbarazzo! Il mio cuore stava battendo più forte del solito, avevo paura potesse uscirmi dal petto da un momento all'altro. Ma peggio ancora stavo balbettando!

Lui rise. Cercai di calmarmi e respirai profondamente. "Andremo in una discoteca qua vicina, non so il nome".

Pensò un attimo e poi mi disse un nome in finlandese, impronunciabile per me.

"Quando parla finlandese è ancora più bello." Mi sarei presa a schiaffi da sola per averlo pensato veramente.

"Si quella.. Penso o almeno credo." e sorrisi un po' imbarazzata.

"Ci sarò anch'io." Disse deciso, senza perdersi in discorsi vari come invece faceva la sottoscritta. "Ci vedremo la allora. Ah, come ti chiami?" e sorrise dolcemente fissandomi diritto negli occhi.

Io mi stavo sciogliendo. "Beatriz... tu?" e ricambiai il sorriso, un po' a spastica ma non riuscivo a contenermi più.

Rise, di nuovo, ma questa volta più convinto. "Puoi chiamarmi Kimi, Beatriz." e rise ancora. "E' stato un piacere conoscerti. Spero proprio di poterti incontrare anche stasera."

"Anche io!" e sentii le mie guancie andare a fuoco. Ero stata forse troppo sfacciata?!

Mi sorrise e si alzò, passandomi una mano lungo le spalle mentre si allontanava. Kimi e l'alcohol erano una combinazione letale.

Chiamò i suoi amici con un cenno di mano e uscirono dal bar.

Io mi girai verso i miei amici. Sophia mi prese per le spalle e mi urlò in faccia quanto figo fosse quel figliolo e quanto volesse rimanere in Finlandia mentre i ragazzi mi fissavano un po' stupiti. Guardavano me, che ormai non capivo più nulla, e poi si guardavano tra di loro. Lorenzo prese parola e una volta staccata Sophie, ormai in adorazione, mi sussurrò in un orecchio: "Sai con chi hai parlato vero Bea?!".

Annuii e aggiunsi quasi scocciata da quella domanda "Ha detto che si chiama Kimi".

E Lore specificò: "Kimi Raikkonen, corre in Formula 1, campione del mondo nel 2007 con la Ferrari..".

Rimasi a bocca aperta, senti un peso cadermi sulle spalle e spingermi sempre più giù. "Giuro, non sapevo chi fosse!" balbettai, quasi vergognandomi.

Mi sentii triste di colpo. Sarei stata il suo trofeo di una notte?

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Parole: 1183

*shots a base di vodka, liquore alla nocciola e crema di cacao.

Edited by michelleraikkonen - 14/3/2013, 16:47
 
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