| CAPITOLO 2 Toc, Toc. In piccolo tocco sulla porta fece sobbalzare Prost l’ alano e iniziò ad abbaiare rumorosamente, in quel momento Carolina si ricordò il perchè non avesse mai voluto installare un campanello, a che serve un campanello con un alano in casa. “SHHH, Prost!Vieni qua!Mamma, alla porta” Mugugnò Jamie dalla sua stanza. Il cane corse rumorosamente nella stanza di Jamie facendo rumorosamente cadere a terra un cartella sulla sua stanza . Carolina scese lentamente dal letto, indossò le ciabatte e la vestaglia e andò ad aprire la porta. Il padre di Mick la guardo sorridendo. “Ciao Carolina! Sai che sono le 11 del mattino, anzi forse e gia mezzogiorno” “Uhh grazie Michael sei venuto fin qui per farci alzare tutti e tre?” “ Certo che no, volevo chiederti se sei d’ accordo a far partecipare Jamie a una gara di kart a Kerpen. Tuo figlio ha del talento innato e diventerà un campione! Non ti preoccupare per il trasporto, lo porteremo io, Corinna e i miei manager, sai, ora che sono in pensione, ho più tempo!” disse ridendo. “Ci penserò “ “Grazie mille, ci conto allora!” Stette un po’ sulla soglia a vedere l’uomo allontanarsi sulla sua Ferrari rossa, e pensò che quell’uomo non sapesse proprio cosa fosse la moda. Sorrise del suo commento maligno e chiuse la porta. Qualche settimana dopo…. “Uffa! Ancora due giorni e c’è il GP degli USA! Non posso aspettare!” sbuffava Mick mentre si accingeva a entrare nella scuola con il suo inseparabile compagno Jamie. “Beh tu sai come ingannare il tempo vero Jamie? Se continui così vincerai la categoria junior. Mio padre dice a tutti che sei il nuovo Hamilton!” disse, visto che non riceveva risposta dall’ amico. “Mi piace andare veloce…ma a te non da fastidio che tu padre elogi me e non te? Insomma …”. “Tranquillo amico! Io sono solo realista: tu sei bravissimo e io sono il primo a riconoscerlo” gli sorrise Mick. ”Ma non esagerare! E poi sono io che vado sui giornali come erede di mio padre non tu” lo canzonò dandogli una pacca sulle spalle. Entrarono in classe e si sedettero nei loro abituali posti fino all’arrivo dell’insegnante. “Seduti!!”strillo. Tutti gli studenti che prima ridevano e facevano caos si sedettero e azzittirono immediatamente. “Bene, oggi è il 15 giugno, e per chi non lo sapesse oggi e il Vatertag ( festa del papa in Svizzera N.d.R. ) Quindi per la prossima settimana vorrei che voi facciate un tema sul vostro papà. Ah e tu, Mick, per quanto riguarda te, non vale copiare da Wikipedia”. Tutti risero, compresso Mick. Tutti tranne Jamie: cosa avrebbe potuto scrivere su un padre di cui neanche conosceva il nome? CAPITOLO 3 In un certo senso a Jamie piaceva essere accompagnato dalla mamma alle sue gare di kart. Gli piaceva fargli vedere che non c’èra nulla di cui avere paura, che sua madre si preoccupava per niente. Infatti, anche quella volta, era tesa come una corda di violino. “Vai piano Jamie” gli disse mentre il figlio stava per indossare il casco. “Mamma ma come posso andare piano in una gara? Arriverò ultimo!” “Gli ultimi saranno i primi…si dice dalle mie parti, o qualcosa del genere, non ricordo” “Mamma non ti preoccupare!” e detto ciò si mise il casco e s’infilo nel kart. Intanto Carolina salì sulle tribune cercando con gli occhi Corinna e Michael ma per suo grande dispiacere c’era qualcun altro di sua conoscenza seduto vicino a loro. “Carolina ?” Egli la noto subito, prova che il tempo non l’aveva cambiata. Lei cercò di sdrammatizzare: “Oh Steve cosa ci fai qui?” disse cercando di essere più naturale possibile. “Sono a caccia di nuovi talenti come sempre e tu perche sei qui?” “Lei e la madre di Jamie Faccin “ (non so che cognome donare a sto povero ragazzo…ho preso in prestito quello di Michelle Faccin che corre in F.Renaut N.d.R.) “Come?” disse sbalordito “Non sapevo che avessi un figlio” “Ahahah” rise lei nervosamente ”Sorpresa! Vado a prendere da bere” “Oh ti accompagno Caro’!” squittì Corinna. E scomparvero velocemente. “ La conoscevi gia?” chiese Michael rivolgendosi a Steve. “Si “ rispose mentre guardava le due allontanarsi. Quando furono abbastanza lontane, staccò gli occhi dalla loro traiettoria e continuò ”Era la fidanzatina storica di Raikkonen, non la vedevo da anni. Sono contento che si sia sposata” “Di Raikkonen hai detto? Oddio e chi se lo sarebbe mai immaginato!“ disse posando la lattina della sua birra a terra “E comunque non è sposata “ “ECCO IN LOTTA PER LA PRIMA POSIZIONE TRE PILOTI:FACCIN ,RASK E DEH LUVKA …MA ORA VEDIAMO CHE ORA FACCIN SFRUTTA IL CORDOLO E DÌ INFILLA FRA I DUE E SECONDO!NO ASPETTATE!FACCIN SUPERA RASK E SE LO LASCIA ALLE SPALLE…”strideva il megafono alle loro spalle “SOLTANTO 24 MILLESIMI DIVIDONO FACCIN E RASK …SIAMO AL ULTIMO GIRO FACCIN DEVEE DIFENDERE LA SUA POSIZIONE E NON FARSI PRENDERE DAL NERVOSISMO…EHHHH VINCE FACCIN! NELLA CAMPIONATO JUNIOR SVIZZERO! A LUGANO NE ABBIAMO VISTE DÌ BELLE! “ Jamie scese frettolosamente dal suo kart e si congratulò con Mick, poi corse sulle tribune in cerca della madre ma lei non c’era più. “Qui ragazzi!” li richiamava Michael. Jamie e Mick salirono le gradinate fino a arrivare di fianco al padre di Mick e ad un signore vicino a lui. “Bravissimi tutti e due!” disse Michael che li abbracciò calorosamente. Jamie che con si era ancora tolto il casco approfitto di quel momento per farlo. “Ah Mick, Jamie, lui è Steve.” Ma non riuscì a dire niente visto che Steve copri la sua voce dicendo “Due gocce d’acqua, Gesù! Sei lui da piccolo!” disse paralizzato mentre fissava Jamie, che scambiava il suo sguardo un po’ seccato. “A chi?” “Kimi Raikkonen. Sai chi e?” “O si non ci avevo mai fatto caso, anche perche tu non sei stempiato” ghignò Michael rivolgendosi al povero Jamie. “Non e stempiato!” ringhiò Steve. “Si che so chi è, ma la Formula 1 non mi interessa. Io voglio correre nei rally, e non voglio finirci perchè assomiglio ad un pilota” “Buon carattere, Jamie Faccin” Ma Steve non si sarebbe mai dimenticato di quel ragazzo.
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