hahaha Andrea è il mio personaggio preferito dopo kimi ovvio! è gay ma non sembra...insomma bisogna conoscerlo...si concordo Andrea è un grande!
grz Fede!
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cap3 " i conti di pin e puk..."
Mi svegliai nel mio mega lettone, con il mio mega pigiama, il mio mega cuscino e...eh Andrea che russava dall'altra parte, di solito mi dava fastidio, ma quella sera ero così stanca che avrei dormito anche accanto ad una locomotrice...
“no...non...ah va va bene..ok..”
“incredibile...sta delirando nel sonno..”
Andrea dormiva spesso a casa mia, tanto spesso che una volta gli proposi di venire a vivere con me, poi disse che lui teneva alla sua privacy, e quindi declinò l'invito...ma in tanto tempo non lo avevo mai sentito parlare nel sonno, sbadigliai e gli diedi un colpetto sulla testa...
“svegliati! Sono le 10 passate!”
andai in bagno e mi diedi una rinfrescata, poi scesi giù in cucina, per cercare qualcosa da mangiare, ma trovai solo degli involtini primavera, superstiti della notte precedente, si perchè il cinese giù casa non chiudeva prima delle 3 di notte e non apriva dopo le 7 del mattino, sono sempre stata affascinata da quel mistero...4 ore di sonno?mah..., misi l'involtino in forno x riscaldarlo, mangiavo di tutto a qualsiasi ora...ero un pozzo senza fondo...
stremata mi gettai sul divano..aspettavo che si riscaldasse l'involtino, quando Andrea saluta e borbotta qualcosa aprendo il frigo...
“ah non c'è nul..nulla...ma Kiia!”
“cosa c'è?”
“non dirmi che vuoi mangiarti quel coso?”
“è cibo! Cosa c'è di male?”
“è cibo? Forse ieri notte ..ma sempre in forse..li aveva fatti alle 9 e noi a quell'ora eravamo ancora in finlandia...cioè fa skifo!”
“senti ho fame e non c'è nulla qui!”
“non prendertela con me! Sei tu che non fai mai la spesa..cavoli ora sembra che la colpa sia mia..”
non gli risposi...appena sveglio era intrattabile...salì di sopra si preparò
“vado a comprare dei cornetti...non mangiare quel maledetto involtino..”
e uscì...nello stesso momento suonò il grill...l'involtino era caldo...troppa fame, lo mangiai..
“non sei tanto brutto involtino...anzi...”
mentre discutevo con il mio cibo una strana musichetta, che sembrava provenire dall'oltretomba...,poi la canzone ...Lost – coldplay il mio cellulare...
“borsa borsa borsa borsa...dov'è?”
la ritrovai sotto una montagna di panni, non capivo se erano divise o abbigliamento borghese...erano solo una marea...non notai neanche il nome sul cell...lo presi e risposi...
“si?”
“dov'era questa volta?”
la voce mi era familiare, dolce e ferma allo stesso tempo, l'avrei riconosciuta anche nel bel mezzo di una battaglia, la conoscevo da ben 23 anni...mia sorella minore Fede..
“sotto un masso di abiti...”
“ah...pigra...”
lo disse sottovoce..
“ti ho sentita!”
“..ok...senti questa sera ceni con noi a casa?”
“noi chi?”
“Kiia ti prego...lo sai noi chi...”
“si..i vecchi...”
“dai Kiia...non lasciarmi da sola anche questa sera!”
adoravo la mia famiglia ma quando potevo evitavo di andare a casa...erano così formali, mi sacrificavo solo il primo venerdì del mese, quando non ero di turno, per non lasciare Fede da sola contro i conti...( così chiamati da entrambe da quando avevamo 12 anni io e lei 10..
“no no non lo farò...e comunque l'altra volta lavoravo...quindi nn ti ho lasciata sola...”
“certo...hoi alle 7 al castello!”
“prepara le bare e affila i denti...”
“certo i conti saranno affamati...”
“ciao pin”
“ciao puk”
si ci chiamavamo come i codici per sbloccare il cellulare, pazzia di qualche anno prima quando andammo a vedere il “cosmo sul comò “ di aldo giovanni e giacomo, il trio preferito, da allora erano diventati i nostri nomignoli...
ero seduta al centro del letto con il telefono in mano, e lo sguardo nel vuoto...dopo un poò arrivò Andrea con un pacchetto provocante...
“cos'è successo Kiia?”
“i conti...”
“ah...beh allora prendi un cornetto alla nutella...ti servirà...”
accettai l'offerta e aprii l'armadio...
“e ora cosa metto?”
i miei erano così eleganti...quella sera non potevo certo presentarmi con jeans e maglietta, guai a rimettere i talleurs delle volte precedenti, mia madre mi avrebbe divorata...
“metti quello bianco..è molto elegante...”
“l'ho messo il mese scorso...”
“lo ricorda?”
“mia madre una volta mi fece una scenata per un vestitino di armani che misi una sola volta, per una comparsa, l'anno precedente ad una festa di una lontana cugina...”
“cavoli...”
“eh già...ma non voglio comprare altri vestiti eleganti! Non li indosso mai..e ne ho parecchi...”
“solo che non puoi usarli...è un peccato...shopping?”
“no...non voglio comprare vestiti eleganti, mi annoia...”
ci guardammo negli occhi cercando una soluzione al mio problema, e mentre addentava l'ultimo pezzettino di cornetto alla cioccolata bianca, Andrea fa
“eureka!”
“cioè?”
“Katy! Perchè non ci ho pensato prima!?”
“giusto! Mi vesto subito...andiamo da Katy!”
dopo un oretta eravamo già in piedi fuori casa delle nostre amike a bussare il campanello...
“chi è?”
“siamo noi...!”
“noi chi?”
“Ilaria...” in coro...
“ciao ragazzi cosa ci fate qui?”
“problemi di stile...”
“si..è come dice Andrea...problemi di st..ma io ce l'ho lo stile è che mi manca un vestito nuovo!”
salutai Katy che aveva appena ascoltato la conversazione dal divano in cucina e mi indicò l'armadio....
“è quello in fondo a destra quello elegante...”
“oh...grazie Katy!”
entrare in quella stanza sembrava entrare in una boutique di alta moda parigina, milanese, newyorkese …c'era tutto, scelsi un abbigliamento semplice, un completo marrone, pantalone a palazzo, camicia stile 700' color panna, e giacchina abbinata, molto elegante...salutai tutte, ringrazia i katy, e feci una breve sosta da Laurent, e anche dal parrucchiere...ero un disastro,insomma trascorsi tutta la giornata fuori casa, ogni volta che andavo a casa dei miei cadevo nel panico + assoluto, non mi sentivo mai all'altezza della serata...forse non mi sentivo mai all'altezza della famiglia in generale, quando ero con loro cambiavo, diventavo la perfetta figliola dei Grimaldi, una delle famiglie più facoltose di Milano...
alle 19...ero già sotto casa...i miei ci tenevano alla puntualità, non potevo fare ritardo, allo stesso tempo arrivò la mia sorellina Fede, bella come al solito,nn era particolarmente alta,aveva i capelli neri e la carnagione scura, era formosa come mamma, non xkè è mia sorella..ma era una vera bella ragazza, ancora restavo shockata dalla differenza tra me e lei...insomma lei era scura e io chiara, insomma se non fosse stato per i suoi occhi azzurri, avrei giurato che mi avessero adottata, eravamo l'opposto, e non assomigliavamo in nulla all'altra...i nostri cugini ci chiamavano le veline, appellativo odiato non solo dai miei...ma anche da noi stesse, insomma un offesa...
“ciao puk!”
“ciao Pin! Quanto siamo belle in questo vestitino blu...”
“grazie...gentilissima, anche tu sei bella con questo completo...d e g?”
“che occhio!allora...suoniamo il campanello?”
“vai..”
mi sorrise, e d'un tratto tutto diventò più leggero, quando ero con mia sorella tutto era più semplice, il terrore diminuiva, mi sentivo fiera e orgogliosa di me stessa...si adoravo mia sorella, era l'unica che mi facesse sentire bene!
Entrammo in casa...tutto in perfetto ordine, come al solito,tutto uguale a un mese prima...tranne che un mese prima non c'era l'albero di ben 3 metri nell'angolo affianco al camino nel salone...
“buonasera”
lo dicemmo insieme...poi ci accomodammo sui divanetti io affianco a mio padre e Fede affianco di mia madre...tutto scorreva liscio...insomma nessun rimprovero per non essermi fatta vedere per almeno 1 mese,Fede che giocherellava e scherzava con i miei, come faceva sempre, mio padre domandò dei miei studi al politecnico, dei miei amici...fu a tavola che i mia madre espresse il suo consueto odio per il mio lavoro...
“beh dovresti essere tu la passeggera...non l'hostess”
non le risposi...a differenza di mio padre che intervenne subito..
“io invece sono orgoglioso che mia figlia lavori e sia indipendente, e poi non è un hostess di linea...è una linea speciale, ci vogliono referenze particolari per far parte dell'equipaggio...”
“si mà ha ragione pà, insomma poi sono assistenti di volo...non hostess”
Fede mi difendeva sempre, lei era molto più sciolta con i miei specialmente con mia madre...
“si...anche io sono contenta ma...cioè...vorrei facesse un altro lavoro...”
“mamma ma lo farò...è per mantenermi gli studi...”
“potremmo farlo noi...”
“mamma...”
la rimproverò Fede...
“allora cambiamo discorso...dai sorellona chi hai portato di importante l'altro giorno?”
“un certo pilota...”
“come si chiamava tesoro? Pilota di f1 rally?”
“ehm...pà..è un pilota di rally ora...si chama..Rakkon..Rakkai..”
non mi accorsi che mentre io parlavo cadde il silenzio intorno a me...mio padre poi con viso pallido come non mai, mi aiutò..
“Raikkonen?...cioè Kimi Raikkonen? “
gli risposi con un bel si con un mega sorriso...
“quello della f1?”
“si credo sia lui..Andrea mi ha detto che è stato campione del mondo...”
i miei stavano quasi per svenire a quella notizia..insomma non li facevo così tifosi di f1 o rally, insomma pà rompeva di solito con gli sport ma con golf o box ..mai con motori, forse una passione coltivata da quando non vivevo più con loro...
mia sorella invece che mi era di fronte era diventata tutta rossa...
“sono...beh contenta che lo conosciate..”
i miei non risposero...continuavano nello scambiarsi sguardi strani e...preoccupati?
“cavolo Kiia! Sei fortunata! Io l'ho intervistato...è ...è proprio una brava persona...”
Fede era un'inviata sportiva di un tg importante svizzero,mi raccontava di tutti gli sportivi che intervistava...una volta era emozionata ricordo perchè aveva intervistato un campione del mondo di f1, ke lei amava..insomma non il pilota, era il suo preferito, le piaceva la f1...ma non ricordavo un certo Raikkonen...
“si solo..beh un po'...esigente..”
“ah si? A me è sembrato così carino...davvero un bel tipo, gli altri non sono così...”
“si...cioè non è una cattiva persona...”
“ragazze è un pilota, dongiovanni nient'altro...sono persone da evitare..”
mio padre sottolineò una parte specifica della frase...E-V-I-T-A-R-E
non gli diedi tanta importanza, la cena continuò in un silenzio assoluto,si sentivano solo il rumore delle posate.