Grazie 1000 Nubi
Quando si è a casa per motivi di salute si trova decisamente +tempo per scrivere, a voi il secondo capitolo...
CAPITOLO 2: SNOWBOARDER IMPERTINENTI E TELEFONATE INATTESEFaceva un freddo cane in quei giorni a Milano e nell'ultima settimana del mese scese anche una copiosa nevicata sul capoluogo lombardo. Il mio stato d'animo era come il tempo fuori dalle finestre del mio appartamento: cristallizzato. Sembravo eternamente sospesa e le mie giornate scorrevano per inerzia. Casa, lavoro, casa, lavoro...
Una sera stavo su msn e Kiira mi contattò con tre trilli di fila. Sembrava piuttosto incavolata. Infatti scoprii che lo era davvero, perchè non mi facevo sentire da una settimana né l'avevo invitata a uscire il sabato sera. Pensò che ci fosse di mezzo un ragazzo, ma negai categoricamente i suoi sospetti. Non le rivelai il motivo della mia latitanza, le dissi che ero vagamente stressata dai colleghi al call center. Sentendomi così abbacchiata, mi disse che aveva un progetto carino per il fine settimana seguente e che mi avrebbe voluto coinvolgere. Riluttante le chiesi di cosa si trattasse...
Tre giorni dalla sua famiglia a Levi, per disintossicarmi dallo smog e dal caos di Milano! Ero altamente svogliata e ansiosa, ma per farmi perdonare accettai. Un altro aereo in poco più di una settimana! Stavolta però per puro svago. Malpensa-Helsinki e poi Helsinki-Kittilä, poi con il fuoristrada del cugino di Kiira sino a Levi.
Levi era uno dei comprensori sciistici più grandi della Finlandia, ospitava e ospita tuttora gare di Coppa del Mondo di Sci Alpino. La famiglia della mia migliore amica era originaria della zona e gestiva un hotel, che durante la stagione invernale faceva affari d'oro. Ovviamente a mandarlo avanti erano gli zii di Kiira, perchè lei si era trasferita con genitori e fratelli a Milano sin dalla tenera età. Mi sistemarono in una graziosissima stanza, dotata di vari comfort tra cui tv via cavo e pc collegato a Internet. Trovai poco tempo per godermi le comodità della mia camera, perchè Kiira mi trascinò immediatamente sulle piste. La mia best friend era una maga degli sport invernali, mentre dire che io fossi imbranata era quasi un complimento. Non avevo mai sciato in vita mia, ero più una tipa da estate al mare sotto l'ombrellone. Non avevo mai fatto una settimana bianca!
Fortunatamente per me il cugino di Kiira, Lauri faceva l'istruttore di sci e si offrì subito per delle lezioni private. Aveva un anno in più di me e non era il classico bello impossibile, ma un concentrato di simpatia. Grazie a lui feci qualche progresso, anche se si vedeva lontano un miglio che ero negata decisamente per quello sport. Una mattina, a causa di alcune lezioni a dei turisti, mi lasciò sola sulle piste e io osai mettere alla prova le mie nuove capacità. Andavo piano e con prudenza, quando un pazzo in snowboard mi sfrecciò di fianco e mi fece cadere sulla neve come un sacco di patate. Compreso che stavo bene, disse qualcosa in finnico e ovviamente non capii una sola parola. Fu provvidenziale l'arrivo di Kiira che mi aveva visto capitombolare e che mi offrì una traduzione simultanea: -Ha detto che gli hai tagliato la strada!- Fui risentita dal commentino salace: non era assolutamente vero!
Iniziai a confabulare con la mia amica in inglese, quando lo snow-boarder misterioso intervenne in un perfetto inglese nella conversazione: -Le piste per principianti sono di là, ma se hai bisogno di qualche lezione supplementare mi offro volentieri- Lo guardai in cagnesco e me andai piuttosto seccata. Di esser presa in giro non ne avevo alcuna voglia. Kiira invece rimase stupefatta dalla reazione e disse qualcosa al ragazzo che non fui in grado di decifrare.
Me ne tornai nella mia stanza incavolata nera: ero molto orgogliosa e odiavo ammettere le mie debolezze, anche se palesemente evidenti come quella. In fondo chi me lo faceva fare di essere arrabbiata con qualcuno che non avrei mai più rivisto in vita mia? Stavo smaltendo la rabbia, quando un Salagadula Magicabula Bibidi bobidi bù dal mio cellulare troncò i l flusso dei miei pensieri. Afferrai il telefono al volo pensando che fosse Kiira, ma aldilà della cornetta c'era un'altra voce femminile con un fortissimo accento inglese.
-Serena sono Becca ti ricordi di me?- disse la persona.
Sobbalzai e le risposi balbettando: -Ce-certo! E' successo qualcosa?-
Reb: -Tieniti forte!!! Sei stata scelta come nuova addetta stampa di Juan Pablo. Ti aspettiamo al primo evento promozionale a Febbraio a Tokyo! È già tutto prenotato e pagato per voi, devi partire da Malpensa il 4 Febbraio-
Tirai un urlo spaventoso, che fece letteralmente scoppiare a ridere la segretaria del boss. Poi la salutai e la ringraziai di ogni cosa. Mi catalputai giù dalle scale e vedendo Lauri gli saltai al collo per la felicità: -Mi hanno presa!- Lui non capì il motivo di tanta euforia, finchè la mia migliore amica, rientrando, non scorse il mio momento di pazzia e disse: -Lauri conosci un ospedale per farle fare un controllino al cervello?- Il ragazzo iniziò a ridere a crepapelle, decisamente in quella famiglia avevano un pessimo senso dell'umorismo. Alla fine posi fine al mistero ed esclamai: -Beh ragazzi avete di fronte la nuova pr di un pilota di F1 in carne ed ossa. Forse più in carne che ossa, ma poco conta...- Kiira spalancò gli occhi e questa volta fu lei ad abbracciarmi! Sicuramente quella sera avremmo avuto qualcosa da festeggiare...