Kimi Räikkönen

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Ice Lady87
view post Posted on 19/1/2010, 01:03     +1   -1




Mi lancio nelle fanfiction anche io :D insomma non penso di esser brava come le autrici che già conoscete, ma ci voglio provare XD
E' un esperimento di Alternate Universe ambientata nel 2006 ai tempi del Kimi ancora Mclaren XD
AVVERTENZA: Le nostre fanfiction sono spunti di pura fantasia, NON hanno alcuna attinenza a fatti reali!
A voi il primo capitolo...

CAPITOLO 1: L’OCCASIONE DI UNA VITA.

I wish that I could fly
Into the sky so very high
Just like a dragonfly
I’d fly above the trees
Over the seas in all degrees
To anywhere I please

(Fly away- Lenny Kravitz)


Quando aprii la mail non potevo credere ai miei occhi! La West Mclaren Mercedes aveva risposto alla mia domanda di assunzione, infatti pochi mesi prima la scuderia aveva reso disponibile un posto come addetta stampa di Juan Pablo Montoya e avevo inviato il mio curriculum con poche speranze. Era un tentativo, un azzardo da neolaureata in lingue. Proprio due mesi prima avevo conseguito la laurea all’Università di Milano con 110 ed ero alla ricerca di un impiego. In realtà un piccolo lavoretto lo avevo già, passavo i miei pomeriggi in un call center… A 24 anni però le mie ambizioni erano altre e sentivo di aver le capacità per emergere, per diventare qualcuno.
Arrivò quel messaggio di posta elettronica e improvvisamente mi trovai un prenotazione aerea per un importante colloquio lavorativo con Ron Dennis in persona! Sapevo che poteva essere l’occasione di una vita, ma dentro di me la presi alla leggera e con molta serenità: al massimo mi sarei fatta un giretto a Londra e avrei visitato la bellissima sede della Mclaren. Insomma già il fatto che mi avessero solamente convocata era grande motivo di orgoglio. Non dissi niente a nessuno né alla mia famiglia né alla mia migliore amica Kiira. La mia best friend infatti era una ragazza finlandese conosciuta durante i miei studi universitari, una ragazza finnica solo all’apparenza perché la sua famiglia era in Italia da 20 anni e lei parlava dialetto milanese. Kiira era stata ben più fortunata di me e lavorava come traduttrice per una importante multinazionale finlandese. Non ero invidiosa, ma volevo dimostrarle che anche io ero in grado di emergere e coronare un sogno. La F1 era sempre un mondo che mi aveva particolarmente attirato e, merito della vicinanza, ero stata due volte a Monza per il Gran Premio. Ero italiana, ma non amavo la Ferrari… ero più attirata dalle livree argento e dallo spirito british della Mclaren. Avevo adorato alla follia Mika Hakkinen, lo stimavo come uomo e come pilota. Dal suo ritiro avevo smesso un po’ di seguire la massima categoria motoristica insomma le continue vittorie della Rossa mi avevano demotivata…
Partii per Londra alle sei del mattino di una grigissima giornata di Gennaio. Un viaggio non molto lungo e arrivai in orario perfetto a Heathrow. Giunsi in taxi alla stazione ferroviaria di Charing Cross e da lì presi il primo treno per Woking, cittadina che distava circa 50 km dalla capitale inglese e che era la sede della famosa Mclaren. La sede era bellissima: un enorme struttura ipertecnologica in vetro. Vi entrai: la sala d’aspetto era enorme e inizialmente rimasi spaesata. Poi mi diressi al banco informazioni e una signorina gentilissima ed estremamente professionale mi indirizzò al terzo piano per il colloquio. Trovai fuori dall’ufficio di Ron Dennis cinque persone: 2 uomini e 3 ragazze. Ovviamente le occhiate che si tiravano erano raggelanti, così decisi di sedermi in disparte e di leggermi una rivista per non farmi coinvolgere nell’ansiosa attesa. Presi una copia di Vanity Fair dalla pila delle riviste e ricordo che iniziai a sfogliarla distrattamente, quando arrivò trafelato un ragazzo piuttosto scuro di carnagione con occhiali da sole e cicciottello. Solo più tardi realizzai che si poteva trattare solo di Montoya.
Aspettai circa 2 ore e mezza, durante le quali presi un caffè e rilessi cinque volte su Vanity Fair l’intervista a Keanu Reeves, il mio attore preferito. Improvvisamente uscì dall’ufficio una ragazza piuttosto giovane dai corti capelli castani e dagli occhi verdi (era la segretaria del boss) e mi chiamò: - Signorina Serena Sanders è il suo turno-. Scattai in piedi improvvisamente dalla poltrona di pelle nera, la tensione stava crescendo… altro che piacevole scampagnata londinese!
Quando entrai rimasi colpita dalla luminosità della stanza. Grandi vetrate si trovavano alle spalle di un’ampia scrivania in noce dietro la quale sedeva il gran capo della Mclaren, in quel momento al telefono. Juan Pablo (solo senza occhiali lo riconobbi) stava seduto su una poltroncina bianca d fronte a Dennis e mi invitò a sedermi accanto a lui. Ron non fece caso al mio ingresso era impegnatissimo in una telefonata di lavoro, stava parlando di rilanciare un’offerta di contratto per un pilota che non potevano assolutamente perdere… Montoya mi offrì un bicchiere d’acqua e iniziò a farmi alcune domande. Gli raccontai dei miei studi, ma lo trovai poco interessato… Molto diretto mi chiese se fossi italiana e gli raccontai delle mie origini italo-americane. Mia madre era italiana e mio padre di San Francisco, ma io ero sempre vissuta a Milano perché mio papà si trasferì sia per motivi lavorativi che sentimentali (mamma) nella città lombarda. Non so cosa lo colpì, ma finalmente iniziò ad ascoltarmi e catturai la sua attenzione. Volle sapere in quali ristoranti andare quando veniva in Italia per il Gran Premio e gli consigliai un paio di pizzerie. Quando Dennis terminò la chiamata ormai avevo intavolato una conversazione gastronomica con il Colombiano… Il boss ci interruppe e iniziò a farmi domande molto più professionali, insomma da vero inglese badava all’aspetto lavorativo. Lo trovai davvero imperturbabile come lo descrivevano, ma ebbi anche la sensazione che fosse una persona molto disponibile con chi riteneva all’altezza di lavorare per lui. Fu in quel momento che realizzai veramente quanto fosse davvero l’occasione della mia vita. Diedi il meglio di me, ma la frase finale di Dennis mi scoraggiò: -Le faremo sapere-. Insomma una mazzata in pieno viso, era la tipica uscita di chi non aveva fatto colpo…
Mi rifugiai al bar della sede, avevo voglia di piangere, ma non lo feci. Ero un tipo orgoglioso e tendevo a tenere dentro di me tutto, dalla felicità alle delusioni. Ordinai un cappuccino e lo trovai disgustoso (a Milano era tutta un’altra cosa). Quella che doveva essere la segretaria di Dennis venne a sedersi al mio tavolo. Si presentò si chiamava Rebecca, ma tutti la chiamavano Becca e lavorava da 2 anni per il gran capo. Mi vide triste e così le spiegai il motivo. Lei mi rincuorò e mi spiegò che Ron faceva così con tutti, in più in questo periodo era piuttosto nervoso perché stava rischiando di perdere un elemento prezioso della squadra. Becca non mi disse se si trattava di un pilota, ma capii che questo pezzo da novanta stava per accasarsi alla concorrenza: la Ferrari!
Ripartii per Milano più tranquilla e con la speranza di una chiamata da Woking…



SPOILER (click to view)
Le indicazioni geografiche dovrebbero essere veritiere, ringrazio Wikipedia XD


Edited by Ice Lady87 - 7/2/2010, 18:24
 
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KATY Kimi
view post Posted on 19/1/2010, 11:51     +1   -1




woooooooooooooowwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwww Fedeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee !!!!!!!!!!!!!!!!! interessantissima introduzione ai personaggi e alla storia!!!!!!!!!! woking!!!!!!! mi piace già tantiximooooooo la protagonista già mi sta simpatica!!!!!! :D becca è solo una comparsa o sarà una sua amica???? mi kiedo :D anke perkè è stata molto gentile con serena!!!!!! cmq prevedo un arrivo di Kimi :D ;) il tuo lancio nelle fan fic è partito con il botto!!!!complimentissimi sei bravissima anke tu ;)
 
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sabrys
view post Posted on 19/1/2010, 12:26     +1   -1




Fede mi piace già un saccooooooooo!!!sei bravissima,non ti sminuire ;) :D
bella l'ambientazione che hai scelto e anche le circostanze!!continua così ^^

 
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babarin
view post Posted on 19/1/2010, 13:59     +1   -1




Brava Fede!!!
Mi sembra tutto perfetto e poi... anche JP :D :D sono felice di trovarmelo in una ff, chissà cosa mi combinerà :D e poi si sente già il profumo di Kimi... :D

Veramente brava, è tutto interessantissimo ;)
 
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Ice Lady87
view post Posted on 19/1/2010, 15:56     +1   -1




Grazie ragazze a tutte: Katy, Sabry e Gaia!!! Mi date coraggio :D
Risp alla domanda della Katy: Becca sarà un personaggio che comparirà spesso nella fic ;) nn m sbilancio oltre.
X JP che nominava la Gaia lo stesso XD sarà divertente trattarlo in una fanfic, m voglio sbizzarrire.
 
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KATY Kimi
view post Posted on 19/1/2010, 16:14     +1   -1




grazie per i piccoli spoiler fedeeeeeeeeeeeeeeee :D bellissimoooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!! :D non vedo l'ora dl secondo capitolo :D ah a proposito il titolo è perfetto ;)
 
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Ice Lady87
view post Posted on 19/1/2010, 16:38     +1   -1




Grazie Katy x il titolo :D spero d nn iniziare a spoilerare troppo XD
 
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nubi75
view post Posted on 19/1/2010, 17:51     +1   -1




Complimenti! Molto bella. E l'ambientazione in McLaren mi intriga molto.
 
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Ice Lady87
view post Posted on 19/1/2010, 17:54     +1   -1




Grazie 1000 Nubi :D

Quando si è a casa per motivi di salute si trova decisamente +tempo per scrivere, a voi il secondo capitolo...

CAPITOLO 2: SNOWBOARDER IMPERTINENTI E TELEFONATE INATTESE

Faceva un freddo cane in quei giorni a Milano e nell'ultima settimana del mese scese anche una copiosa nevicata sul capoluogo lombardo. Il mio stato d'animo era come il tempo fuori dalle finestre del mio appartamento: cristallizzato. Sembravo eternamente sospesa e le mie giornate scorrevano per inerzia. Casa, lavoro, casa, lavoro...
Una sera stavo su msn e Kiira mi contattò con tre trilli di fila. Sembrava piuttosto incavolata. Infatti scoprii che lo era davvero, perchè non mi facevo sentire da una settimana né l'avevo invitata a uscire il sabato sera. Pensò che ci fosse di mezzo un ragazzo, ma negai categoricamente i suoi sospetti. Non le rivelai il motivo della mia latitanza, le dissi che ero vagamente stressata dai colleghi al call center. Sentendomi così abbacchiata, mi disse che aveva un progetto carino per il fine settimana seguente e che mi avrebbe voluto coinvolgere. Riluttante le chiesi di cosa si trattasse...
Tre giorni dalla sua famiglia a Levi, per disintossicarmi dallo smog e dal caos di Milano! Ero altamente svogliata e ansiosa, ma per farmi perdonare accettai. Un altro aereo in poco più di una settimana! Stavolta però per puro svago. Malpensa-Helsinki e poi Helsinki-Kittilä, poi con il fuoristrada del cugino di Kiira sino a Levi.
Levi era uno dei comprensori sciistici più grandi della Finlandia, ospitava e ospita tuttora gare di Coppa del Mondo di Sci Alpino. La famiglia della mia migliore amica era originaria della zona e gestiva un hotel, che durante la stagione invernale faceva affari d'oro. Ovviamente a mandarlo avanti erano gli zii di Kiira, perchè lei si era trasferita con genitori e fratelli a Milano sin dalla tenera età. Mi sistemarono in una graziosissima stanza, dotata di vari comfort tra cui tv via cavo e pc collegato a Internet. Trovai poco tempo per godermi le comodità della mia camera, perchè Kiira mi trascinò immediatamente sulle piste. La mia best friend era una maga degli sport invernali, mentre dire che io fossi imbranata era quasi un complimento. Non avevo mai sciato in vita mia, ero più una tipa da estate al mare sotto l'ombrellone. Non avevo mai fatto una settimana bianca!
Fortunatamente per me il cugino di Kiira, Lauri faceva l'istruttore di sci e si offrì subito per delle lezioni private. Aveva un anno in più di me e non era il classico bello impossibile, ma un concentrato di simpatia. Grazie a lui feci qualche progresso, anche se si vedeva lontano un miglio che ero negata decisamente per quello sport. Una mattina, a causa di alcune lezioni a dei turisti, mi lasciò sola sulle piste e io osai mettere alla prova le mie nuove capacità. Andavo piano e con prudenza, quando un pazzo in snowboard mi sfrecciò di fianco e mi fece cadere sulla neve come un sacco di patate. Compreso che stavo bene, disse qualcosa in finnico e ovviamente non capii una sola parola. Fu provvidenziale l'arrivo di Kiira che mi aveva visto capitombolare e che mi offrì una traduzione simultanea: -Ha detto che gli hai tagliato la strada!- Fui risentita dal commentino salace: non era assolutamente vero!
Iniziai a confabulare con la mia amica in inglese, quando lo snow-boarder misterioso intervenne in un perfetto inglese nella conversazione: -Le piste per principianti sono di là, ma se hai bisogno di qualche lezione supplementare mi offro volentieri- Lo guardai in cagnesco e me andai piuttosto seccata. Di esser presa in giro non ne avevo alcuna voglia. Kiira invece rimase stupefatta dalla reazione e disse qualcosa al ragazzo che non fui in grado di decifrare.
Me ne tornai nella mia stanza incavolata nera: ero molto orgogliosa e odiavo ammettere le mie debolezze, anche se palesemente evidenti come quella. In fondo chi me lo faceva fare di essere arrabbiata con qualcuno che non avrei mai più rivisto in vita mia? Stavo smaltendo la rabbia, quando un Salagadula Magicabula Bibidi bobidi bù dal mio cellulare troncò i l flusso dei miei pensieri. Afferrai il telefono al volo pensando che fosse Kiira, ma aldilà della cornetta c'era un'altra voce femminile con un fortissimo accento inglese.
-Serena sono Becca ti ricordi di me?- disse la persona.
Sobbalzai e le risposi balbettando: -Ce-certo! E' successo qualcosa?-
Reb: -Tieniti forte!!! Sei stata scelta come nuova addetta stampa di Juan Pablo. Ti aspettiamo al primo evento promozionale a Febbraio a Tokyo! È già tutto prenotato e pagato per voi, devi partire da Malpensa il 4 Febbraio-
Tirai un urlo spaventoso, che fece letteralmente scoppiare a ridere la segretaria del boss. Poi la salutai e la ringraziai di ogni cosa. Mi catalputai giù dalle scale e vedendo Lauri gli saltai al collo per la felicità: -Mi hanno presa!- Lui non capì il motivo di tanta euforia, finchè la mia migliore amica, rientrando, non scorse il mio momento di pazzia e disse: -Lauri conosci un ospedale per farle fare un controllino al cervello?- Il ragazzo iniziò a ridere a crepapelle, decisamente in quella famiglia avevano un pessimo senso dell'umorismo. Alla fine posi fine al mistero ed esclamai: -Beh ragazzi avete di fronte la nuova pr di un pilota di F1 in carne ed ossa. Forse più in carne che ossa, ma poco conta...- Kiira spalancò gli occhi e questa volta fu lei ad abbracciarmi! Sicuramente quella sera avremmo avuto qualcosa da festeggiare...
 
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sabrys
view post Posted on 19/1/2010, 18:20     +1   -1




chissà perchè ho una mezza idea di chi sia lo snowboarder impertinente...ihihih :D
bel capitolo Fede,bravissima!!
 
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Ice Lady87
view post Posted on 19/1/2010, 18:25     +1   -1




Grazie 1000 Sabry ;) eh misteroooooooo XD
 
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KATY Kimi
view post Posted on 19/1/2010, 18:59     +1   -1




bellissimoooooooooooooooooo prosegue beneeeeeee speravo che nonno dennis scegliesse serena :D anke sek me lo snowboarder lo conosciamo ahahahahahah :D braviximaaaaaaaaaa
 
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.:Naki:.
view post Posted on 19/1/2010, 19:32     +1   -1




wowowowoowowo!!!!!!!!!!! e lo leggo solo ora!!!!!!!!!!???????? !!!!!!!!! wwwwwoooooooooow ke bella sorpresa!!!!!!!!!!!! e ke capitoli fantastici!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! complimentoni Fede sia x la storia, già interessante da primo capitolo, sia come è scritto!!!!! ;) brava! :D
CITAZIONE
Le piste per principianti sono di là

hehe nn so xkèma qst snowboarder già mi piace :D
 
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Ice Lady87
view post Posted on 19/1/2010, 20:33     +1   -1




Katyyy grazie mille :D tr gentile XD Serena ora è una d Woking!!!
Annaaa grazie mille :D tr gentile anche tu XD sorpresaaaaaaaaa, ho deciso ieri sera d mettermi a scriverla. Sn felicissima che t sia piaciuta ;) sll snowboarder no comment XD t imito no spoiler XD
 
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Ice Lady87
view post Posted on 20/1/2010, 19:05     +1   -1




CAPITOLO 3: SCARAMUCCE
I primi impegni lavorativi con Montoya furono piuttosto piacevoli, si trattava di promuovere dei corsi di guida sicura in giro per il mondo. In due settimane andammo a Tokyo, Città del Messico, Buenos Aires e Canberra. Juan Pablo era un vero caciarone, insomma con uno così non mi sarei mai annoiata. Inoltre sua moglie Connie era una donna con grande carisma, mi trovai subito bene e a mio agio nell'organizzare con lei l'agenda del marito. Non vedevo però l'ora di andare su un vero tracciato e sentire il rombo dei motori. Le pubbliche relazioni però in un modo di apparenza come la F1 erano essenziali e nell'era moderna di questo sport ormai il pilota era diventato anche uomo immagine.
L'occasione arrivò presto, infatti a metà febbraio erano in programma 3 giorni di test collettivi a Jerez de la Frontera. Una delle ultime possibilità per i team di saggiare la bontà dei loro progetti. Il primo giorno avevano provato i collaudatori De la Rosa e Hamilton, mentre gli altri due ci sarebbero stati i piloti titolari. Ai test c'era anche Becca, finalmente la rivedevo! Le chiesi come mai la scelta del boss fosse ricaduta su di me e Rebecca mi spiegò che Ron riteneva che una presenza latina al fianco di Montoya forse avrebbe smorzato il suo carattere difficile.
Stavo giocando nei box con il piccolo Sebastian* quando sentii un tramestio e chiesi a Becca cosa stesse succedendo. La segretaria di Dennis mi disse che stava arrivando Kimi Raikkonen, l'altro pilota delle Frecce d'Argento. Arrivava un pilota e si scatenava un tale putiferio? Solo con il tempo avrei capito che Kimi era la punta di diamante del team! Conoscevo Raikkonen solo di fama, come pilota estremamente veloce e nulla più. Insomma dopo l'addio di Hakkinen avevo smesso di seguire con assiduità la F1!
Il primo incontro ai test con Kimi fu del tutto casuale, infatti Juan Pablo era in ritardo all'incontro con la stampa. Iceman era seduto su una poltroncina in attesa dell'inizio della conferenza e aveva bisogno di una bottiglietta d'acqua. Kuvaja, il suo portavoce, non era a Jerez per motivi di salute e quindi mi sarei dovuta occupare di entrambi i ragazzi. Così il biondino mi chiese: - Non c'è una bottiglia di Penta Water?- I miei occhi divennero due fessure: ma mi aveva scambiata per la sua servetta? Gli voltai le spalle senza dirgli nulla e feci ritorno dopo cinque minuti con la sua amata acqua. Gliela lanciai! Mi sorrise e mi disse: -Che caratterino...- Quel sarcasmo mi fece saltare alla mente l'episodio di Levi, ma lo scacciai subito dalla testa... insomma era una casualità che un ragazzo si fosse preso gioco di me in un così breve arco di tempo. Per fortuna arrivò Juan Pablo e l'intervista ebbe inizio. Montoya mi fece sudare freddo con due risposte su Schumacher e dovetti tirargli delle occhiatacce per invitarlo a calmarsi. Kimi invece rispose in modo conciso, le sue risposte mi colpirono per la loro semplicità. Era secco,diretto, ma ogni sua affermazione aveva un suo perché e una sua logica. Ciò però non cambiava il modo sgarbato con cui si era comportato con me.
Terminata la conferenza stampa di fine test tornammo in albergo per fare i bagagli in vista del ritorno a casa, il prossimo ritrovo sarebbe stato direttamente in Australia per la prima gara stagionale. Stavo per entrare in camera quando sentii una voce familiare provenire dal corridoio: era Kimi che parlava al telefono. Normalmente non mi sarei impicciata di una chiamata altrui, ma il tono della conversazione mi pareva troppo concitato soprattutto per uno placido come il Finlandese. A quanto mi sembrò di capire stava parlando con il suo manager e lui non sembrava esser d'accordo su qualcosa. Appena vidi che Raikkonen aveva terminato, sgattaiolai nella stanza senza farmi notare. Insomma farmi beccare ad origliare una conversazione telefonica avrebbe affossato la mia reputazione! Non so cosa avesse attirato la mia curiosità al punto da ascoltare la chiamata, ma di una cosa ero sicura Kimi era davvero un tipo strano e misterioso. Nonostante l'alone di segretezza che lo attorniava ero scocciata per il suo comportamento nei miei confronti e mi ripromisi alla prima occasione di tirare fuori le unghie e mostrargli con chi aveva a che fare. Ancora non avevo capito cosa spingesse il ragazzo di Espoo ad atteggiarsi con me in quel modo... ancora non conoscevo il vero Kimi...
* Sebastian è il primogenito di Juan Pablo e Connie.
SPOILER (click to view)
Mi scuso se questi capitoli sono un senza colpi di scena, ma mi servono per definire bene la storia
 
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