| Cap 2 by Anna
"la roulette"
Chiusi a chiave la porta, posai le mie amiche...cioè le mie valigie all'ingresso, valigie che non avrei disfatto… “è inutile... tanto domani dobbiamo ripartire ragazze!” e decisi di andare a fare una bella doccia, fredda, gelida, ero abituata, ormai erano 6 anni che ero entrata nell'organizzazione...e diciamo che l'addestramento dei marines a confronto è un corso di polizia, dovevo essere pronta al peggio, quindi essendo abituata a non avere nessuna comodità quando ne avrei avute sarebbe stato solo un vantaggio, nient'altro...ma le docce fredde alle 3 di notte in pieno inverno in Alaska (era qui che si effettuava l'addestramento per i primi 2 anni) erano rimaste impresse, ed ora non riuscivo a fare a meno di quel ghiaccio sciolto che scorreva sulla pelle...proprio mentre ero sotto il getto di acqua gelida ripensai a quell'uomo così bello e affascinante, che era stato così gentile...e in un certo senso dolce...imposi a me stessa di cambiare subito soggetto...ma uscii dalla doccia sconvolta, per la prima volta in tutti quegli anni non ero riuscita a concentrarmi su altro...era inutile, stavo pensando a Kimi...un uomo di cui non conoscevo neanche il cognome. Ancora bagnata e coperta solo con un telo decisi di aprire una delle mie ragazze,la prima cosa che notai fu una cartellina di pelle nera, era il fascicolo che spiegava tutta la missione, fascicolo che avrei dovuto leggere da tempo...ma non avevo ancora letto, lo presi e lo posai sul letto...stavo per aprire la cartellina quando il mio sguardo fu attirato da un misterioso luccichio proveniente dalla valigia... “non ci credo...Michael!” solo lui aveva potuto sceglierlo,il mio mentore mi conosceva come conosceva se stesso, è vero che ogni mentore sa ogni particolare della propria protetta...ma Michael mi conosceva alla perfezione...era un abito stupendo,era elegante...molto elegante...degno di un attrice di Hollywood ,nero...il mio colore preferito,non resistetti ...lo provai all'istante,la scollatura era pronunciata e le bretelle argento luccicanti s'intrecciavano dietro la schiena in un modo così delicato e sottile da sembrare quasi invisibile, lasciando la schiena completamente nuda,poi risalivano davanti a creare una specie di fascia che arrivava fin sotto il seno stile imperiale, l'abito , che era stretto in vita scendeva morbido e ampio fin terra e dietro proseguiva con un piccolo strascico...quando mi vidi allo specchio sembravo un'antica imperatrice romana...con delicatezza poggiai l'abito su di una gruccia e lo misi nell'armadio, poi con aria malinconica vidi la cartellina nera in contrasto con il copriletto celeste della camera, decisi che forse era ora di lavorare... “ah ok ok iniziamo...allora...Juilenne Scott...” ah un nome familiare...ma guarda un po', dopo anni hanno capito che anche se mi assegnano il mio ex nome non comporta un ritorno alla mia vecchia vita...bene fanno progressi... “si...ok...bello posso dire la mia età...e sono...cosa?” nello stesso istante in cui stava leggendo la mia “professione” sentii il mio cellulare squillare...dall'altra parte era una voce calda e profonda a scandire le parole senza un briciolo di emozione “sei arrivata?” “si...e sappi che mi sento offesa...” “fare la billionarina non ti farà male...” “no certo...è solo..” “è solo un lavoro e una maschera come tante altre! Ricorda chi sei! Impara tutta la missione...ricorda, per ora SOLO INFORMAZIONI!” “capito...non entrerò in azione...” “ottimo...dopo domani ti aspetto a Parigi al caffè Gurbois alle 8 in punto!” “si...” “buon lavoro!” stavo per ringraziarlo del vestito, ma non ci fu tempo...attaccò la linea prima che potessi dire una sola parola, non me la presi, conoscevo il mio mentore, uomo di poche parole e poche emozioni...ritornai alla mia missione, che non mi sembrava poi così difficile e pericolosa come ne avevano parlato...era solo un riciclo di denaro sporco, proveniente da sale da gioco, che poi venivano trasferiti su conti bancari in Svizzera, erano coinvolti alcuni piloti ma avevano solo sospetti, io dovevo trovare prove per far si che l'organizzazione potesse intervenire. “beh facile...” una volta riletto per l'ennesima volta tutta la missione ed aver riempito il mio borsello con carte di riconoscimento con il mio nuovo nome, crollai sul divano accesi la televisione...ma non stavo ascoltando ne tanto meno la stavo guardando...ormai il mio pensiero era fisso solo su di una persona...Kimi, decisi di trovare qualche informazione in più su di lui, si chiamava Kimi Mathias Raikkonen aveva da poco compiuto 30 anni , era finlandese ma abitava in Svizzera, i Rally erano il suo hobbie preferito ma la cosa importante e che mi interessava maggiormente... non era sposato. Mi svegliai alle 6 del mattino, ancora sul divano avvolta da un lenzuolo di seta celeste, mi diressi verso il bagno e vidi uno spaventa passeri, i capelli erano arruffati e sul viso i segni rossi del guanciale dove avevo dormito tutta la notte, entrai come una strega ed uscii come una fata dalla camera da bagno, indossavo un abitino corto fin sotto le ginocchia, bianco, stretto in vita da una fascia nera con nastrini intrecciati all'interno panna, indossavo chanel tacco dodici dello stesso colore, i capelli lunghi erano raccolti un un elegantissimo chignon con un fermaglio di diamanti che lo fermava... “sembro un membro della famiglia Grimaldi...” afferrai la mia borsetta e uscii di fretta...così di fretta che non mi accorsi del vassoio ai piedi della mia porta, la sera prima avevo ignorato il cameriere con la mia cena, avevo troppo sonno per mangiare...riuscii comunque a non cadere e dirigermi nella sala da tè dell'albergo per fare colazione, la mia prima missione mattutina era quella di trovare i presunti piloti sporchi, che erano Jenson Button, Giancarlo Fisichella, Robert Kubica e in particolar modo Fernando Alonso , avrei dovuto trovarli li stringere amicizia con loro e in qualche modo capire cosa combinavano... ma la sala alle 9 di mattina era vuota...restai shockata nel vedere solo un tavolino occupato, da due ragazzi biondi che chiacchieravano tra di loro, li riconobbi subito ...erano due piloti di f1, Nico Rosberg e Heikki Kovalainen, che pur non essendo nella lista degli indiziati potevano ritornarmi utile, così decisi di accomodarmi al loro tavolo... “scusate se vi disturbo posso?” i due mi guardarono con occhi sgranati, quasi come se non avessero mai visto una ragazza...poi quello più alto, Rosberg, alzandosi e spostando la sedia disse... “ma prego ...per noi è un piacere signorina...?” “signorina Scott, Julienne Scott...ma potete chiamarmi Julie piacere!” “piacere io sono Nico Rosberg e lui è un mio amico Heikki Kovalainen” l'altro pilota fece cenno di approvazione e divenne tutto rosso... “cosa fai Julie nella vita? Posso darti del tu vero?” “ma certo Nico” gli dissi facendogli un occhiolino “io faccio parte delle ragazze immagine della serata di gala...” “ah..una Briatorina...” lo fulminai con gli occhi “preferisco ragazza immagine...” “non volevo offendere è che io..” ma fu interrotto da una voce che conoscevo bene, la stessa voce che avevo sognato tutta la notte... “Nico non offendere la signorina! Julie...Heikki...buongiorno!” si sedette accanto a me con un movimento agile e leggero...poi si girò verso di me con un sorriso sghembo e fissò i suoi occhi su di me...e restarono così per tutta la mattinata, dopo la colazione infatti si offrì di mostrarmi un po' il principato, che lui conosceva molto bene, e devo dire che era vero...mi rilassai nella sua lamborghini nera mentre sfrecciava per montecarlo.. “agile e veloce...non mi meraviglio che tu sia un campione di f1!” non distogliendo lo sguardo dalla strada e con quel sorriso che era solo suo “ tu sei bella e affascinante non mi meraviglio che tu sia una delle ragazze immagine della serata, anche se..” “se cosa?” “anche se a differenza delle altre tu sei anche intelligente...e furba..” risi di gusto a quella affermazione e la gita continuò per tutta la giornata fino alle 18 di sera fuori la mia camera... “bene July...conto di vederti questa sera...” “ovvio che si...” sorriso beffardo , baciamano e si allontanò verso la sua camera... quando entrai nella mia di camera mi accasciai a terra e iniziai a pensare, non avevo svolto il mio lavoro, invece di aver proseguito con le mie indagini nn avevo fatto altro che scorrazzare per tutto il principato in un auto di lusso con un figo pilota di f1 come se fossi una specie di principessina...ma nonostante tutto non riuscivo a non pensare alla magnifica giornata trascorsa con lui... “ah dannazione Kri! Concentrati! Devi portare a termine una missione! Non puoi ...non puoi..dimentica QUEL pilota e pensa agli altri...” detta a voce alta fu più efficace e infatti mi misi subito all'opera.
Quando entrai nella sala del galà era tutto perfetto, sembrava uno di quei grandi balli organizzati dalle famiglie importanti...io mi fissai per un secondo in uno dei tanti specchi della sala, e apparivo come una dea, le decorazioni del mio vestito scintillavano alla luce soffusa, creando attorno a me una specie di aura luccicosa quasi come se fossi avvolta da un velo di magia, poi come d'incanto una sagoma di un uomo perfetto abbassò il suo volto sulla mia spalla sinistra e la baciò... “non vorrei essere banale signorina...ma lei è bellissima, non ci sono parole per descriverla...” mi voltai di scatto verso di lui, era impressionante il caos che provocava all'interno di me stessa quell'uomo tanto misterioso quanto bello...era in smoking nero, i capelli erano pettinati all'indietro e i riccioli dorati ricadevano sul collo, gli occhi scintillavano...incantata come una bambina solo sa essere tentai di parlare... “non sono l'unica...” “posso propormi come suo cavaliere?” “beh io avrei un lavoro da svolgere..” “dovrebbe accontentare ogni desiderio di un pilota no?” “si..” “beh io lo sono...” fece uno dei suoi sorrisi, e quasi stavo per sciogliermi a quell'ondata di passione che mi aveva invasa... la serata di gala si svolse con le consuete premiazioni ai vari piloti li presenti, vidi anche i MIEI piloti, quelli che dovevo seguire,cercai con una scusa di sbarazzarmi di Kimi, e mi avvicinai almeno ad uno della lista, proprio al campione del mondo in carica Jenson Button, gli altri erano praticamente scomparsi in pochi minuti dopo la premiazione, l'unico , forse costretto, a restare fu il campione in carica, fu Briatore a presentarci... “Janson...prima che tu vada via ti vorrei far conoscere questa meravigliosa creatura...” “piacere Jiulienne!” “piacere mio signorina...” poi tutto fu semplice, Janson era il classico Play Boy da 4 soldi, sedurlo non fu per me un problema, anche se avrei preferito continuare la serata in un altro modo e con un'altra persona ...decisi di seguire Jenson al dopo gala... “perchè non vieni anche tu?” “ma certo mio caro...” “una piccola partitina tra amici e poi...beh poi...” Jenson era già ubriaco decisi di ridere per nascondere il disgusto che provavo verso di lui... Arrivammo verso le 2 di notte circa al casinò reale di montecarlo, ad aspettarci una sala vuota ed un solo tavolo nel mezzo allestito al gioco, e tutti i miei indiziati seduti intorno...tutti in silenzio quando una voce in inglese con uno strano accento spagnolo disse urlando “heilà campione!!!” era Fernando Alonso ..che quando mi vide perse tutta la sua voglia di scherzare, dal viso la sua espressione da deficiente si trasformò in quella di un cane rabbioso, poi con un filo di voce e con tutta l'aria minacciosa disse a Jenson “e questa chi è?” “una mia amiketta...dai Fendy non fare quella faccia dai...” “lo sai che non voglio gente estranea al mio tavolo” scandì bene ogni singola parola... “ma dai non è mica una spia...è una di quelle di Flavio le conosci bene anche tu, dai giochiamo...” mi sedetti dietro di Jenson e potetti ammirare il gioco, erano impressionanti le cifre che vedevo sul tavolo non semplici bigliettoni...no li si trattavano di milioni di euro in ballo, i giri erano lunghi avevo capito che non era un poker normale...ma c'era una roulette e dei pegni da pagare, era tutto molto complicato e...e contorto...comunque capii che Jenson quella sera perse un milione di euro mentre lo spagnolo ne perse due e gli altri della compagnia avevano guadagnato all'incirca 5 milioni di euro...era impressionante... “bene ah...mi sento sfinito! Questa mano è stata estenuante...” e uno con un naso strano e una testa enorme, Kubica disse “specialmente per il tuo conto! Devi fare attenzione Jenson...stai perdendo tutto!” l'inglese lo guardò in cagnesco... “mi rifarò la prossima volta!tu intanto mi devi ancora due milioni...la banca sai dov'è!” detto questo prese una bottiglia di champagne e uscimmo fuori dal casinò, avevo ottenuto le mie informazioni, la cimice sotto l'abito aveva registrato tutto, ora bastava solo abbandonare l'inglese da qualche parte , ero salita in macchina quando lui afferrò di prepotenza il mio braccio “ora io e te ci divertiamo...” ero bloccata tra il sediolino e le sue braccia, ero in trappola, non riuscivo a muovermi, dovevo prevederlo ero stata una stupida,tentai alcune mosse ma furono vane, mi lasciai andare...si anche se è brutto da dire, ma dovevamo essere pronte anche ad eventuali violenze...ma la mia non si consumò, un ombra aprì la portiera dell'auto prese letteralmente per i capelli Jenson e lo catapultò fuori dall'abitacolo...
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