| cap 2 " ragazzina..."
Mi aggrappai al braccio di mio zio, noncurante della mia ansia che riaffiorava sempre prima di un grande evento o quando dovevo stare a contatto con la folla ...e quella folla in particolare urlava...avevo paura di cadere o di far qualcosa di sbagliato ...e se avessi fatto cadere il trofeo? “zio consegnalo tu ti prego!” ti prego ti prego ti prego!!!!!!!!!!!! “assolutamente no! “ entrammo in una saletta piccola e bianca con dei divanetti grigi,dove erano seduti i tre piloti da podio, c'era barrichello distrutto quasi del tutto sdraiato, nel vederlo non capivo perchè non si ritirasse..insomma correva da prima che nascessi,al suo fianco seduto con le gambe accavallate c'era Alonso, lo conoscevo bene,nel nostro paese era una specie di santone lo adoravano tutti, molte volte era stato ospite a palazzo...e di certo lo sarebbe stato anche anche questa volta, nonostante nn avesse vinto...il “biondino” invece era in piedi e guardava fuori dalla finestra, con aria pensierosa, e una bottiglina di acqua penta tra le mani...aveva i capelli tutti arruffati, bagnati poi avevano un colore diverso...erano di un biondo cenere, a differenza degli altri due che sembravano stremati lui era tranquillo e rilassato come se fosse appena tornato da una passeggiata in collina e non da un gp di f1 durato circa 2 ore...mio zio senza salutare o complimentarsi con altri si diresse proprio dal vincitore...Lui si voltò quasi sorpreso da quel gesto ... “congratulazioni! Mai visto un campione come lei signor Raikkonen” lo disse così ad alta voce che nella camera si voltarono tutti, in particolar modo Alonso, insomma non era bello essere ignorati da un proprio connazionale...e che connazionale, era il re...un po' mi dispiaceva per lui...ma quella sensazione fu subito scacciata via dalle emozioni che provavo ogni volta che “il biondino” mi guardava...rispose sussurrando a mio zio “grazie...” ero così nervosa che non riuscii a dirgli nulla...così quando entrò uno dei commissari di gara ad annunciare ai piloti il loro dovere di andare sul podio ad esultare, mi passò davanti ed io restai immobilizzata ,ferma come un sasso...a stanza vuota cercai di convincere mio zio a rinunciare alla mia apparizione...ma fu tutto inutile. La gente urlava, tutti le scalinate si erano riversate sulla pista che ora era gremita di tifosi urlanti... i piloti erano sul podio e gli ingegneri erano alle loro spalle, quando uno dei commissari mi porse il trofeo da consegnare quasi cadevo per quanto era pesante... “caspita...” “principessa è pesante?” “beh..credo di farcela...” m'incamminai verso il gradino più alto a passi lenti costringendomi a sfoggiare uno dei miei sorrisi di facciata, mi fermai davanti al vincitore...che senza farmi alzare il trofeo per porglielo, lo prese con una mano sola e con l'altra afferrò la mia per stringerla, provai una stana sensazione , emanava gelo eppure io stavo per sciogliermi...ordinai alle mie gambe di non abbandonarmi proprio in quel momento anche perchè ero immobile senza trofeo...che scusa avrei trovato se fossi caduta? “questo lo prendo io...” mi bisbigliò all'orecchio ,aveva capito che se avessi alzato il trofeo sarei caduta rovinosamente...era davvero un ragazzo differente da quello che avevo conosciuto qualche ora prima in griglia...o era sempre lo stesso? “grazie...” e questa volta il sorriso disegnato sul mio viso non era mai stato più naturale...poi proseguii con la consegna agli altri , che fortunatamente non pesavano tanto essendo le coppe più piccole, inni , champagne e saluti. Mio zio Carlos aveva una vera e propria passione per i motori...in particolar modo per la f1..scorrazzava ovunque a parlare con i piloti, ingegneri, direttori sportivi, manager...assaporava ogni istante...fino alla chiusura...allontanarlo dall'autodromo era una vera e propria impresa, io restai nei box mc laren , dove eravamo ospiti in quanto il pilota della nazione militava proprio per quella scuderia, dopo aver parlato un po' con Alonso e sua moglie...iniziai ad annoiarmi, erano una strana coppia...apparivano come una famiglia perfetta...eppure avevano qualcosa che non quadrava, il loro comportarsi goffamente da signori mi urtava...lo avevo già notato parecchie volte, anche a palazzo...preferivo di gran lunga una persona che si presentava per quello che era senza spacciarsi per altri...cadevano nel ridicolo,fortunatamente sia il marito che la moglie andarono subito via privandomi ben presto del loro pseudo bon ton...mi aggiravo nella zona relax come un fantasma, quasi nessuno mi riconosceva, devo dire che la cosa non mi diede per niente fastidio anzi... “signorina! Il cappello!” a quell'inglese perfetto mi volta e vidi l'altro pilota mc laren, Hamilton quel giorno aveva fatto una bella gara anche se era arrivato 4°, era stato l'unico ad animare un po' la situazione facendo dei sorpassi eccezionali... “oh...grazie, oggi questo cappello non vuole stare proprio con me...tenta sempre di sfuggirmi...” “mi permetta di dirle che ha un cappello stupido, con una così bella padrona le dovrebbe stare attaccato...” non ero abituata a quei complimenti...arrossii come una stupida... “ha fatto una bella gara!” cosa dici???? ti ha fatto un complimento e che fai? Complimenti x la gara'? Stai facendo complimenti a tutti... “oh grazie...beh non ha portato a molto..” “ma ha ottenuto dei punti per il mondiale...” “signorina sono nato per vincere...per me il secondo posto è una sconfitta...!” fece un sorrisetto e poi si voltò dietro...anche il mio sguardo fu colpito da una certa aura splendente che improvvisamente si calò su di noi...aveva una felpa grigia e dei bermuda, con delle scarpe da ginnastica nere, i capelli avevano ripreso il loro colorito dorato..e gli occhi ...beh gli occhi erano indescrivibili, anche se incavolati... “ciao Lewis!” “hei Kimi!” si strinsero la mano, io restai muta, ma il cappello ricadde a terra per l'ennesima volta...Kimi si abbassò per raccoglierlo e me lo porse... “beh questo cappello se non ti piace potevi anche non metterlo invece di cercare di abbandonarlo ovunque...” rimbambita tentai di rispondere..ma non uscì parola dalle mie labbra...mi sconvolse, mai nessuno mi aveva dato del tu senza il mio permesso...non che mi dispiacesse anzi, era così diverso dagli altri...anche dagli stessi suoi colleghi...tutti mi trattavano da principessa... “beh ho incontrato tuo zio ti stava cercando...dovete andare via a quanto ho capito...è in ferrari” “oh beh...la ringrazio...” “di niente ti ho trovata qui e te l'ho detto...io ora vado..”dici qualcosa dici qualcosa....!!!!!!!! “ehm...grazie di avermi salvata da una rovinosa caduta oggi sul podio!” si voltò e mi guardò con aria impassibile “dovrebbero farli consegnare agli uomini...sono pesanti per una ragazzina quei trofei...” detto questo salutò me e Lewis e andò via... “ragazzina...” dissi sottovoce... “cosa?” “ah..niente niente...ora dovrei andare...è stato un piacere conoscerla” “piacere mio principessa” m' incamminai per il paddock quasi deserto sola con il cappello tra le mani...poi vidi mio zio arrivare da lontano soddisfatto e contento...conoscevo quell'espressione, aveva di certo concluso qlk affare... “ah Sophì proprio una bella giornata!” “si...”molto bella...anche se sono una ragazzina... “si...? ho anche concluso una bella cena...” “ah si? Con chi?” “ma come con chi? Una bella cena con la ferrari e il biondino...”aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa Kimiiiiiiiiiiiii “ah...” “tu ovviamente sarai invitata...se nn hai impegni...”chi io? No! Non voglio vederlo per il resto della mia vita! “devo vedere un po' l'agenda...” “ah...ma che ti frega? L'agenda a 18 anni...dovrebbero sequestrartela!” e invece mamma l'ha imposta dall'età di 5 anni... “vediamo...” “no...wait and see...” “bravo zio hai imparato l'inglese?” “dai lo so che nn sono bravissimo con l'inglese ma nn prendermi in giro!...poi lo dice anche Kimi!” “che non parli bene in inglese?” “no...wait and see..” mio zio era completamente impazzito per il pilota ferrarista, ne ero certa lo avrebbe invitato spesso , e lo avrebbe seguito ad ogni gara...era il suo nuovo svago e la mia nuova croce.
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