Premesso che dopo le vicende della gara di ieri prendere le difese della Pirelli è molto tanto troppo contro corrente, ma voglio comunque farlo.
Alla Pirelli negli accordi raggiunti nel 2010 per diventare fornitore unico è stato chiesto di fare gomme che durassero poco per dare spettacolo.
Nel 2011 la Pirelli ha più volte detto che era più facile fare una gomma che dura tanto e che dia ottime prestazioni, ma questo alla FIA e a Ecclestone non bastava.
Di fatto diciamocela tutta, la Bridgestone ha abbandonato per via dei costi che comporta sviluppare una gomma che si deteriora come fanno le attuali Pirelli, ma pur di avere lo spettacolo chi governa questo sport non ci ha pensato su due volte richiedendo di anno in anno gomme sempre più difficili da gestire.
Nei test pre stagione si aveva già avuto sentore che queste gomme sarebbero state difficili da gestire, ma quello che lascia perplessi è il non aver sentore delle forature delle gomme che arriva così di colpo.
Come ben si sapeva ormai da tempo la Pirelli in vista del GP di Silverstone aveva in mente di cambiare il modo di fabbricazione della gomma sostituendo l’acciaio con kevlar come nel 2012. Ma i team si sono detti contrari in quanto l’utilizzo di kevlar avrebbe alterato le prestazioni e quindi Pirelli ha opatato per una “colla”.
Ora da cosa siano scaturite le forature di ieri non è ancora chiaro e forse non lo sa nemmeno la Pirelli, il silenzio di Paul Hambery in tal senso la dice lunga, ma puntare il dito contro Pirelli dal mio punto di vista è sbagliato.
La Pirelli se così vogliamo metterla si è trovata in mezzo a due fuochi, da una parte FIA – Ecclestone dall’altra i team che comunque non sono più uniti come un tempo (Ricordo che Red Bull e Ferrari sono usciti dalla FOTA) che cercano di curare i loro interessi.
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