Kimi Räikkönen

Hamilton vince in Messico, la Mercedes stordisce la Ferrari

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view post Posted on 28/10/2019, 18:40     +1   -1
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Lewis si aggiudica il GP del Messico collezionando la decima vittoria stagionale, ma non il sesto titolo mondiale perché Bottas, con una W10 ricostruita dopo il botto di ieri, ha concluso terzo. Fra le due frecce d'argento l'ottimo Vettel, mentre Leclerc è solo quarto dopo una strategia discutibile e una serie di errori. Bene Albon quinto.

Lewis Hamilton vince la decima gara stagionale, ma non si laurea campione del mondo per la sesta volta nel GP del Messico perché gli mancano quattro punti. L'inglese ha beneficiato di una strategia perfetta della Mercedes che ha diversificato la tattica dei due piloti, con Lewis che ha scommesso sulla durata della gomma hard, perché dopo il pit stop al 23esimo giro, è arrivato alla bandiera a scacchi con un treno di pneumatici bianchi capaci di 50 giri senza alcun degrado appariscente.

La Mercedes aveva indicato la trasferta in altura come la più difficile per le frecce d'argento e, dopo una qualifica non entusiasmante, la W10 ha colto la 100esima vittoria della Stella e il 100esimo podio con Hamilton che colleziona l'affermazione numero 83 in carriera, avvicinandosi inesorabilmente al record di Michael Schumacher che era arrivato a quota 91.

Il penta-campione ha corso con il fondo rotto (oltre 30 cm sul lato destro!) dopo un paio di contatti nelle prime fasi: Sebastian Vettel, partito non benissimo, non ha esitato a mettere fuori pista la Mercedes spostandosi sul lato sinistro e non lasciando lo spazio necessario al britannico, per cui le ruote si sono sfiorate più di una volta.

Hamilton ha dovuto fare i conti anche con Max Verstappen che gli ha riservato un trattamento altrettanto duro alla Curva 2, ma Lewis non si è disunito costruendo una vittoria cristallina esaltata dalla incredibile capacità di saper gestire le gomme.

La Mercedes festeggia anche il terzo posto di Valtteri Bottas: il finlandese, partito sesto, si è trovato fra le mani una freccia d'argento completamente ricostruita dopo il botto alla fine delle qualifiche ed è andato fortissimo come se ieri non l'avesse mai sbattuta! E' sceso in pista senza aver fatto un giro, ma ha potuto contare su una macchina perfetta che gli ha permesso di arrivare a podio.

E la Ferrari che aveva monopolizzato la prima fila? Ha visto svanire la sua supremazia con una strategia troppo conservativa che è costata cara, tanto che Sebastian Vettel non si è fatto scrupoli a criticare larvatamente la scelta del muretto di Maranello.

Certo un secondo posto non è da buttare via, visto che il tedesco ha confermato la posizione del via, ma parliamo comunque di una sconfitta. La Ferrari è stata lenta a reagire alle mosse della Mercedes e ha pagato dazio: in particolare Charles Leclerc ha patito le conseguenze di una tattica sbagliata. Il ragazzo monegasco dalla pole position si è ritrovato fuori dalla zona podio: finché era in bagarre per la vittoria non ha commesso la minima sbavatura, mentre poi, nel tentativo di andare a riprendere Bottas è stato vittima di un lungo.

Charles ha pagato anche un pit stop lento (6"6) per la mancata chiusura corretta della gomma posteriore destra. Come se la Rossa fosse avvolta dalla "maledizione" della pole position: dopo le ultime tre partenze al palo della SF90 a vincere è stata sempre la Mercedes.

La super potenza del motore Ferrari non è bastata ad avere la meglio sulle Mercedes anche su un dritto di oltre 1.300 metri: la Rossa ha sofferto un maggiore degrado delle frecce d'argento. A proposito: la Casa della Stella non ha mai pensato di fare reclamo contro il sei ciindri del Cavallino. Qualcuno aveva pensato bene di far filtrare le voci per surriscaldare il paddock prima della gara in altura. I tecnici di Brackley temevano l'affidabilità della W10 e, invece, la Mercedes si è rivelata molto competitiva anche in altura.

Bella la gara di Alex Albon quinto con la Red Bull: l'anglo thailandese ha concluso davanti al compagno di squadra Max Verstappen. L'olandese, dopo essersi fatto togliere la pole per non aver rallentato davanti alle bandiere gialle per il crash di Bottas, non si è tirato indietro a fare ruotate: prima con Hamilton, poi con Bottas rimettendoci la posteriore destra che lo ha costretto a una sosta anticipata. Max dal fondo della classifica è risalito fino al sesto posto, dimostrando che la RB15 poteva lottare per la vittoria senza le interperanze del suo pilota.

Sergio Perez, primo degli altri, con la Racing Point ha centrato un settimo posto che è stato festeggiato dai connazionali come se fosse una vittoria. Daniel Ricciardo ha regalato quattro punti di speranza alla Renault dopo le ultime concitate settimane piene di polemiche e accuse. L'australiano è stato l'ultimo a pieni giri, visto che Pierre Gasly e Daniil Kvyat con la Toro Rosso hanno preso un giro.

Male la McLaren: Carlos Sainz dopo un ottimo inizio è scivolato al 13esimo posto dietro a Lance Stroll, mentre Lando Norris è stato costrettp dopo aver rimediato la brutta figura della gomma anteriore destra chiusa male al pit stop che costerà una sanzione alla squadra di Woking per unsafe release.

Ma non c'è mai un limite al peggio: i meccanici Alfa Romeo sono riusciti a far cadere la C38 di Antonio Giovinazzi dal sollevatore che è stato abbassato prima che la gomma posteriore destra fosse inserita. Antonio se non altro ha finito 14esimo, mentre Kimi Raikkonen si è ritirato con una macchina che non ne voleva sapere di andare.

Pessima la prestazione della Haas con Magnussen 15esimo e Romain Grosjean disperso fra le due Williams...

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Fonte: it.Motorsport.com/
 
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