La recente prestazione di Kimi in Ungheria ha tolto definitivamente i dubbi ai media di tutto il mondo che si occupano di Fomula 1 sul fatto che i due anni di inattività non hanno danneggiato Kimi, anzi. Per certi versi l'esperienza nei Rally è servita ad affinare la sensibilità di guida.
Le prestazioni di Kimi sin dal rientro si sono dimostrate promettenti, la bella prestazione in Malesia prima e il podio in Bahrain e la splendida rimonta in Spagna (che senza un errore di strategia sarebbe quasi certamente stata una vittoria) avevano dato buone speranze, ma nelle gare successive e a Monte Carlo in particolare avevano lasciato diverse perplessità.
Il podio di Valencia ha fatto vedere che Kimi c'era, rendendosi protagonista con sorpassi su sorpassi e nel finale grazie ai problemi di
gomme di Hamilton è arrivato un secondo posto.
A Hockenheim dopo una gara molto combattuta con Schumacher e di Resta e la successiva squalifica di Vettel è arrivato l'ennesimo podio.
In Ungheria come sappiamo Kimi ha fatto una gran gara, superato Alonso ai box è riuscito a rimontare e a mettere successivamente dietro Vettel, e Grosjean in uscita dei box alla prima curva.
Kimi ora viene visto come uno dei pretendenti al titolo, ma c'è da chidersi quanto la Lotus possa essere forte a Spa. La velocità di punta non manca, ma la difficoltà che la E20 ha dimostrato in condizione "fredde" non dà molte speranza. Ma sappiamo tutti che Spa è la pista di Kimi.
A questo punto c'è da sperare che Kimi possa prima di tutto ottenere una vittoria prima della fine del campionato, e che possa giocarsi il titolo fino alla fine, se no potrebbe diventare (insieme a Grosjean) arbitro del Campionato mettendosi in mezzo a quelli che si giocano il mondiale.
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