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Anche Liberty segue l'orientamento dei team di F1 e ricorre per circa metà del personale al furlough, il congedo temporaneo britannico che copre fino a 2.500 sterline al mese, mentre i manager si tagliano gli stipendi del 20 per cento.
Anche l’organizzatore della Formula 1 sta seguendo il percorso intrapreso dai team: circa metà del personale è stato messo in furlough, il congedo che è equivalente la “cassa integrazione” britannica (che copre fino a 2500 sterline al mese) per mitigare gli effetti del COVID-19. I manager si ridurranno le retribuzioni del 20%, mentre Chase Carey, il CEO di F1, procederà ad un taglio personale più consistente. La F1 deve arginare il tracollo finanziario della stagione 2020 che al momento, con lo stop all’attività dei GP, non ha prodotto alcun reddito. Nonostante un fatturato limitato, la F1 deve comunque elargire alle squadre i premi dell'anno scorso e che devono essere pagati nel 2020. Le 10 squadre si sono meritate 1.012 milioni di dollari nel campionato 2019. La F1, inoltre, deve continuare a pagare i costi di gestione. Nei bilanci dello scorso anno, la F1 ha dichiarato altri costi per un totale di 381 milioni. Anche perché nella gestione di Liberty Media il personale dall'inizio del 2017 è cresciuto notevolmente con oltre 400 persone occupate a Londra o nella struttura di Biggin Hill nel Kent, dove ha sede il reparto tv e telecomunicazione. Fonte: it.Motorsport.com/ |
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