Kimi Räikkönen

Ferrari: un sestetto di tecnici in attesa del Direttore Tecnico

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view post Posted on 6/8/2020, 18:16     +1   -1
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Basta aprire il sito ufficiale della Ferrari per vedere che ora ci sono ben sei direttori tecnici nella Gestione Sportiva. Non è il ritorno a una struttura orizzontale, ma la preparazione a un cambiamento che è atteso per settembre quando a Maranello dovrebbe arrivare il nuovo DT, in tempo per dare il via alla Rossa del 2022, la monoposto che dovrebbe aprire un nuovo ciclo per il Cavallino. Ma chi sarà questo volto nuovo?

Uno per sei. Tutti per uno? È durata una settimana o poco più la ristrutturazione della Ferrari con uno schema verticale. Come avevamo intuito, a Enrico Cardile, messo a capo della nuova struttura Performance Development, non è stata affidata una maggiore responsabilità dopo la ristrutturazione annunciata qualche giorno fa, come era stato lasciato intendere, ma anzi l’ingegnere toscano è stato riallineato ad altri colleghi.

Il ruolo di Direttore Tecnico al quale Mattia Binotto ha rinunciato dal 2019 (quando lo scrivemmo eravamo stati smentiti, salvo ricevere una conferma recentemente) è stato ora ripartito su sei persone. Per cui adesso a Maranello c’è una sorte di "torre di Babele" tecnica.

Basta aprire il sito ufficiale del Cavallino per scoprire che è addirittura apparsa la definizione di Direttori Tecnici.

Quello che è un ruolo di comando fondamentale nella gestione di una squadra, dove serve rapidità di decisione, è ora gestito da un pool: Enrico Cardile (capo di Performance Development), Enrico Gualtieri (motori), Matteo Togninalli (responsabile ingegneri di pista), Laurent Mekies (direzione sportiva), Simone Resta (capo dell’area telaio) e Inaki Rueda (responsabile della strategia).

Insomma, la ristrutturazione ha come effetto solo lo spostamento di pedine, ma nella sostanza cambia poco nel sistema della Scuderia. Non è chiaro, infatti, chi sia a prendere l’ultima decisione in materia tecnica. Perché se i sei devono comunque riferire a Binotto non è proprio cambiato niente.

E, allora, diventa evidente anche a un bambino che si è creato uno cuscinetto fra il team principal e i responsabili delle singole aree della Gestione Sportive per poter inserire un vero direttore tecnico che prenda per mano il Reparto Corse in vista del 2022, vale a dire in tempo per la rivoluzione regolamentare che porterà la F1 ad avere le monoposto a effetto suolo.

La nuova figura (c’è chi mormora il nome di James Key, dt della McLaren, già chiacchierato qualche anno fa) dovrebbe entrare a far parte dell’organico entro la fine di settembre in modo da mettere in moto da gennaio la progettazione della Ferrari per il 2022. Non ci sorprenderemmo affatto se approdassero a Maranello altre due o tre figure pronte a iniettare idee e concetti nuovi in uno staff che dovrà avere l’ambizione di riaprire un ciclo importante.

A livello di strutture, con il completamento del nuovo simulatore che arriverà a essere operativo in tempo per far nascere la macchina 2022, la Ferrari non avrà niente da invidiare a Mercedes e Red Bull Racing.

Settembre diventerà un mese cruciale perché la difficile riorganizzazione passa anche attraverso lo snellimento del personale nella Scuderia a causa dell’introduzione del Budget cap che impone una drastica riduzione dell’organico (si parla di 300 persone).

Nessuno si trasformerà in un esubero, ma tutti saranno ricollocati: in Gestione Industriale, dove sono previste molte assunzioni per far fronte all’aumento della produzione, o nel nuovo programma sportivo (Le Mans o Indycar) che dovrà essere discusso prima dell’inizio dell’autunno.

Binotto, alle prese con una SF1000 che delude le aspettative, sta facendo un grosso lavoro subacqueo che dovrebbe dare i suoi frutti nei prossimi mesi. Nel frattempo bisognerà accontentarsi di ciò che passa il convento.

Fonte: it.Motorsport.com/
 
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