Kimi Räikkönen

Hamilton a Spa ha fame di record, Ferrari crolla

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view post Posted on 29/8/2020, 16:08     +1   -1
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La Mercedes monopolizza la prima fila nelle qualifiche del GP del Belgio: Hamilton coglie una storica 93esima pole della carriera battendo il record assoluto della pista. Bottas è staccato di quasi mezzo secondo, mentre in seconda fila ci sono Ricciardo con la Renault e Verstappen con la Red Bull. Male, malissimo le Ferrari, entrambe escluse dalla Q2: Leclerc è 13esimo e Vettel 14esimo.

Lewis Hamilton continua a dare lezioni: l'inglese ha stroncato le ambizioni di Valtteri Bottas che nel GP del Belgio voleva rimettersi in lotta per il mondiale con il compagno di squadra e, invece, il finlandese deve masticare amaro perché l'esa-campione gli ha rifilato un distacco di mezzo secondo nel quale ha disintegrato il record della pista in 1'41"252 (il primato era di Vettel in 1'41"501 e risaliva alla Q2 del 2018).

Hamilton firma la 93esima partenza al palo che è la sesta a Spa, l'Università dell'automobilismo da corsa, e la sesta nelle Ardenne e la quinta della stagione. Lewis è riuscito a percorrere in pieno anche la curva di Puhon a circa 300 km/h con una W11 che ha beneficiato di un nuovo pacchetto aerodinamico che funzionato a meraviglia.

La freccia d'argento per l'ultima volta ha potuto sfruttare il "party mode" che sarà vietato da Monza e la Mercedes con l'inglese ha scavato un solco sulla concorrenza tutta. Oltre a Bottas, che ha dovuto chinare il capo al... capitano, è rimasta indietro anche la Red Bull che aveva illuso ieri nelle prove libere con Max Verstappen.

L'olandese ha fatto un giro eccellente che lo ha portato ad appena 15 millesimi dalla freccia nera di Bottas, nella consapevolezza che il divario si ridurrà in gara. A chiudere la seconda fila c'è la Renault di Daniel Ricciardo: l'asutraliano ha fatto fruttare il nuovo "party mode" del motore francese che ha fatto faville nel T1, proprio come Esteban Ocon capace di portare la giallona al sesto posto. La R.S.20 era molto scarica per cercare le velocità massime, ma la sensazione è che la Casa francese abbia ricevuto un "aiuto" (valido per un GP) dopo aver ritirato l'appello sul caso Renault.

In mezzo alle vetture di Enstone si è infilato Alexander Albon, quinto, con la seconda Red Bull: l'anglo thailnadese, però, si è beccato l'ormai solito distacco di mezzo secondo da Max e questo divaria comincia a pesare nel team di Milton Keynes. Ci si aspetta che Alexander naturi da un momento all'altro, ma le aspettative vengono spostate sempre alla gara successiva...

Carlos Sainz è settimo con la McLaren, mentre Lando Norris chiude la top ten lasciando allo spagnolo un paio di decimi. Anche la squadra clienti ha beneficiato di un salto di potenza nei giri che contavano.

Deludono le Racing Point con Sergio Perez, ottavo e Lance Stroll, nono: nelle libere avevano acceso ben altre aspettative. Le Mercedes rosa non riescono a esplodere come ci si poteva aspettare. Come mai?

E le due Ferrari? Stanno vivendo una dei peggiori weekend della storia della Scuderia: entrambi i piloti non sono riusciti a entrare nella Q3, dopo aver faticato per superare il passaggio in Q2. La SF1000 non ha cavalli per un motore tristemente sgonfio, ma è anche un "muro" aerodinamico a causa del drag, l'eccessiva resistenza all'avanzamento che porta due Rosse a essere eliminate in Q2: non era mai successo in precedenza se non al GP di Valencia del 2012.

La caduta della Ferrari sembra inarrestabile: la monoposto non riesce a portare le gomme nella giusta finestra di temperatura e, quindi, la macchina non funziona come potrebbe. Il fatto assurdo è che questi pneumatici sono gli stessi del 2019 per cui ci sarebbe ben poco da scoprire. L'hanno capito tutti o quasi, ma non a Maranello.

I malevoli sostengono che lo staff tecnico avrebbe voluto dare un segnale sui mancati cambiamenti dopo la "ristrutturazione" estiva, ma a noi sembra che semplicemente nel Reparto Corse c'è una grave pochezza tecnica e la SF1000 ne è, purtroppo, la testimonianza concreta. Ma impanichisce l'incapacità di far crescere una macchina nata male, senza le evoluzioni che sono state portate in pista dalle altre squadre.

Charles Leclerc con un giro quasi perfetto ha concluso al... 13esimo posto. Il monegasco si è rimesso davanti a Sebastian Vettel di tre decimi, dopo che in Q1 il tedesco era riuscito a mettersi davanti al compagno di squadra.

Le Ferrari hanno affrontato le qualifiche con un assetto più carico rispetto a quanto era stato studiato in simulazione: è stata adottata l'ala posteriore di Silverstone ed è stato montata la T-wing che non era prevista nella configurazione iniziale. I compiti fatti a casa sono stati un vero disastro...

Dietro alle Rosse solo George Russell soddisfatto comunque di essersi arrampicato fino alla 15esimo posizione: l'inglese aveva abortito il primo run e ha avuto un solo tentativo per cercare il tempo.

Fuori, ma per poco, le due AlphaTauri con Daniil Kvyat, 11esimo, che per la prima volta sta davanti a Pierre Gasly: fra i due piloti di Faenza ci sono solo 15 millesimi di secondo.

Kimi Raikkonen non passa la Q1 con l'Alfa Romeo: il finlandese non ha trovato una scia buona, ma è riuscito a rifilare due decimi al compagno di squadra, Antonio Giovinazzi che ha pagato un paio di decimi ed è finito al 18esimo posto.

Romain Grosjean è 17esimo con la Haas, mentre Kevin Magnussen è chiamato a chiudere la griglia con l'altra VF-20: il danese nel secondo run della Q1 è finito nella sabbia all'esterno di Stevelot che gli ha fatto abortire l'ultimo tentativo.

Nikolas Latiti con la Williams si accontenta di non essere ultimo: il canadese si è messo alle spalle Magnussen di un paio di decimi. Quel poco che basta a non chiudere la fila...

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Fonte: it.Motorsport.com/
 
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